Avellino – L’associazione Ossigeno ricorda Giovanni Pionati: “La sua Avellino deve ispirarci per il futuro”

Cipriano: "Mostrare un esempio come quello dell'illustre Giovanni Pionati significa trasmettere un messaggio d'amore. Tutti dovrebbero attivarsi per dare speranza positiva a questa città"

pionatiAvellino - L’associazione “Ossigeno”, presieduta da Luca Cipriano, nel pomeriggio di oggi, presso l’ex Carcere Borbonico, ha ricordato Giovanni Pionati a 100 anni dalla nascita. Pionati, storico, scrittore e politico dello scorso secolo, è stato sindaco di Avellino in un momento doloroso come quello del Sisma del 1980. Partendo da una delle sue opere più celebri, “Avellino, memorie e immagine”, ha preso vita un dibattito sulla città, focalizzato sull’attuale stato dell’arte e sulle opportunità per il futuro per i giovani.

“C’è una città e un’attualità da migliorare” – ha sottolineato Cipriano - “Pionati, da professore, sindaco, ma anche da storico ed intellettuale, ha molto amato la sua città, pubblicando bellissimi libri che abbiamo regalato ai giovani per far conoscere loro quell’Avellino che non hanno mai avuto il piacere di conoscere, piena di dignità. La nostra città era diversa, più pulita ed ordinata, consapevole della propria storia. La riflessione che facciamo è volta al futuro per far riaffiorare quei valori passati che oggi sembrano purtroppo smarriti. Mostrare un esempio come quello dell’illustre Giovanni Pionati significa trasmettere un messaggio d’amore. Tutti gli avellinesi dovrebbero attivarsi per dare una speranza positiva a questa città, per risvegliare in tutti un forte senso di appartenenza che da troppo tempo manca”. 

Sono intervenuti, attraverso le loro preziose testimonianze, Francesco Barra, Gennaro Bellizzi, Gianni Festa, Antonio Forgione, Carmine Malzoni, Andrea Massaro e Antonio Spina, ma significativo è stato l’intervento del figlio di Pionati, Francesco, che sull’attività politica del padre ha dichiarato: “Mio padre e la sua Giunta hanno affrontato l’emergenza del sisma, difendendo il centro storico e sottraendolo alle speculazioni della ricostruzione. Prima c’era un vero e importante sacrificio per l’interesse comune, veniva tutelata l’identità della città. La politica non deve essere percepita come insulto, scontro, minaccia, bensì come confronto. Se l’emergenza del 1980 fosse stata gestita dalla classe politica attuale, non avremmo sicuramente costruito nulla”. In questo modo l’ex parlamentare critica la classe dirigente attuale, proprio pochi giorni dalla notizia di una sua probabile presenza alle prossime amministrative: “Avellino è l’unico capoluogo di provincia che va alle urne dopo nemmeno un anno. I problemi non vengono affrontati, nè risolti. Stiamo assistendo ad un generale imbarbarimento dell’amministrazione, che deve scatenare una reazione da parte della cittadinanza. Io ci sarò sicuramente come cittadino”

Source: www.irpinia24.it