Ferruccio De Bortoli: “Un buon giornalismo rende i lettori dei buoni cittadini”

L'ex direttore del Corriere riflette su come è cambiato il modo di comunicare dagli anni '70 a oggi

thumbnail_20181126_184853Avellino – “Non si può non comunicare” è stato il tema al centro dell’incontro-dibattito che si è appena concluso al Circolo del Nuoto. Ospite d’eccezione il giornalista Ferruccio De Bortoli, che è stato direttore del Corriere e del Sole 24 ore e che oggi è presidente della casa editrice Longanesi che può vantare la pubblicazione del primo racconto di Hemingway. 

Da vero “maestro del pensiero” -come lo ha definito il presidente del Circolo- De Bortoli ha tenuto desta per circa un’ora e mezza l’attenzione di soci e non sull’attualissima tematica della rivoluzione avvenuta in seno agli organi e ai modi di diffusione delle informazioni che ha profondamente modificato la nostra identità.

Cosa è successo negli ultimi 40 anni? “La storia della comunicazione ci pone dinanzi a un problema culturale: le tecnologie crescono in modo esponenziale mentre noi ragioniamo in modo lineare” – afferma De Bortoli che continua: “La domanda da porsi è se riusciremo a dominare gli eventi senza subirli passivamente“. “Rispetto agli anni ’70, oggi gli utenti hanno bypassato gli organi d’informazione tradizionali: ciò ha comportato il venire meno dell’importanza sociale della verità” – spiega il giornalista – “Prima la comunicazione era meditata mentre oggi è aumentata la tempestività, la quale è foriera di una visione molto superficiale della realtà che si accompagna a una tendenza alla semplificazione in base alla quale si è portati a pensare che sia facilmente individuabile un capro espiatorio“.

Quindi l’editorialista del Corriere riflette in maniera analitica e profonda sulla “rivoluzione positiva” rappresentata dai Social Network: “La rete è in grado di smascherare un errore in poco tempo, il che rappresenta un grande vantaggio per la democrazia; eppure la trappola del ‘verosimile’ è dietro l’angolo: i Social non vanno ritenuti totalmente responsabili dei contenuti che veicolano” – avverte.

In cosa consiste allora il buon giornalismo? Secondo De Bortoli deve assicurare una gerarchia delle notizie che renda i lettori dei buoni cittadini dei quali va preservato il senso critico. Questo significa fare un’informazione responsabile.

Source: www.irpinia24.it