“Dalle donne la forza delle donne” – L’essenziale della Carta dell’86

Livia Turco: "Il femminismo aveva cambiato le donne. E le donne volevano cambiare il mondo"

thumbnail_20181025_165454Avellino – Si è appena concluso l’incontro presso la sala Grasso della Provincia con l’onorevole Livia Turco, presidente della Fondazione Nilde Iotti, durante il quale si è discusso sull’attualità della Carta delle Donne, anche attraverso la viva e vibrante testimonianza di coloro che di tale traguardo furono dirette protagoniste.

Nel 1986, in un Pci con un’identità ormai in crisi dopo la morte di Berlinguer, un gruppo di donne organizzato da Livia Turco cerca nel femminismo e nella forza sociale femminile la chiave di una nuova politica, e scrive la Carta itinerante delle donne comuniste. In tutta Italia si moltiplicano incontri, manifestazioni, proposte. 

Trent’anni dopo le protagoniste di quell’esperienza si ritrovano. Nasce così “C’era una volta la Carta delle donne. 1986: il Pci, il femminismo, la crisi della politica”, a cura di Letizia Paolozzi e di Alberto Leiss, edito da Biblink: il volume, pubblicato con il contributo della Fondazione Nilde Iotti, nasce dalla spinta di alcune donne che hanno deciso di ripensare l’intensa esperienza vissuta insieme intorno alla Carta itinerante delle donne comuniste.

Ritengo che la relazione tra generazioni oggi si sia attenuata: perciò è importante che chi, come noi, ha vissuto con passione la politica passi il testimone” – afferma l’ex ministro per la Solidarietà Sociale. “Io sentivo forte la responsabilità di sprigionare la forza delle donne all’interno della segreteria nazionale del PC: eravamo molto diverse ma ciascuna di noi aveva vissuto il proprio femminismo alla pari di un faticoso viaggio interiore che ci rendeva molto appassionate – continua la Turco – Volevamo cambiare il mondo e credevamo davvero di poter modificare la società nella quale vivevamo: quel ‘viaggio interiore’ ci aveva cambiate dandoci la voglia di cambiare anche la vita delle altre donne, di fare del bene“.

L’incontro diventa testimonianza a più voci e un racconto del passato che non rimuove la differenza dei sessi e parla anche al nostro presente, in merito al quale l’onorevole aggiunge: “Nel passaggio del testimone alle giovani generazioni credo siano importanti due cose: in primis sapere che la relazione tra donne non è esattamente una cena di gala e poi che il ‘noi’ deve anche essere in grado di selezionare delle leader, altrimenti rischia di rimanere monco“. “Della Carta dell”86 restano lo scarto tra la coscienza che le donne hanno di loro stesse e le condizioni in cui si ritrovano a vivere: ciò nonostante, esse rappresentano ancora l’anello forte della nostra società” – conclude la Turco.

Source: www.irpinia24.it