Avellino – I giorni che separano l’Avellino dal giorno in cui conoscerà il suo prossimo futuro saranno caldi e a suon di contestazioni. Nelle scorse ore infatti sono comparsi, sia ad Avellino che in vari paesi della provincia, striscioni di protesta contro la società biancoverde. La tifoseria ha preso di mira in particolar modo il Presidente, Walter Taccone.

Come si può vedere dall’immagine, infatti, è unanime l’appello: “Taccone vattene“. Anche Piazza D’Armi, a pochi passi dallo Stadio Partenio Lombardi, e altri luoghi simbolo del capoluogo sono stati tappezzati da messaggi simili. I tifosi sembrano essere giunti a limite della sopportazione. 

Per quanto il Presidente Taccone possa aver risollevato la società dalle ceneri, l’impressione è che per la piazza biancoverde il suo ciclo nella storia dell’Us debba concludersi. Tutto questo è frutto delle ultime vicende che hanno visto il club irpino entrare non solo nei campi di calcio di mezza Italia, ma anche nelle aule del tribunale: prima per il calcioscommesse, ora per l’incubo della mancata iscrizione al campionato di Serie B che significa sostanzialmente fallimento.

Come detto, saranno giorni caldi, caldissimi. Martedì 31 luglio a Roma si saprà il verdetto: inferno o paradiso? Tutta la provincia è in attesa. Per ora non si può far altro che incrociare le dita e confidare nelle competenze dell’avvocato Eduardo Chiacchio e del suo staff di professionisti. 

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