Masullo e Giachery aderiscono alla battaglia per i poeti del Sud
Per la rivalorizzazione della letteratura meridionale e richiesta di modifica delle “Indicazioni nazionali”
Dopo le importanti adesioni di Alberto Angela, Maurizio De Giovanni, Dacia Maraini e Francesco Pinto, alla richiesta di modifica delle “Indicazioni nazionali” promossa da più di 7 anni dal Centro di Documentazione sulla Poesia del Sud e dai suoi componenti Peppino Iuliano, Presidente, Paolo Saggese, Direttore scientifico, e dagli altri componenti Alessandro Di Napoli, Alfonso Attilio Faia, Alfonso Nannariello, Salvatore Salvatore, Raffaele Stella, Franca Molinaro e Antonella Prudente. Ecco le due lettere di due celebri cattedratici, il filosofo Aldo Masullo e il critico letterario e storico della Letteratura italiana Emerico Giachery indirizzate a Peppino Iuliano:
Caro conterraneo poeta Giuseppe Iuliano,
La ringrazio dell’interessante materiale inviatomi. L’ostinazione del MIUR a ignorare, nelle “Indicazioni nazionali per i Licei”, tutta la ricca e assai significativa letteratura di autori meridionali novecentesca, si chiama ignoranza programmatica. È noto che, in piena seduta parlamentare, Mussolini contrappose alle ragionate considerazioni di Benedetto Croce la sprezzante vanteria di non aver mai letto una pagina del filosofo napoletano. Al che questi replicò freddamente di non aver mai sentito alcuno vantarsi della propria ignoranza. Ciò premesso, non posso che unirmi a Lei e agli altri esponenti della nostra cultura nel chiedere al ministero responsabile l’adeguata integrazione del suo documento. La prego di tenermi informato. Intanto ricambio l’affettuoso abbraccio.
Masullo
Caro Poeta,
grazie anzitutto per Vento di fronda che leggerò con calma e che vedo “garantito” da un coetaneo noto per essere non solo un grande filologo ma un raffinato, elegante uomo di cultura. Aderisco volentieri al vostro appello. Basta questa mail o debbo fare altro? Un po’ di Sud ce l’ho nel dna (padre palermitano, nonna paterna napoletana). Per un quarto di secolo sono stato fedele amico di Albino Pierro, su cui ho scritto un libro e anche, se così si può dire, un piccolo libro epistolare edito da Osanna di Venosa. Ho sostenuto con affetto, anche dopo la sua dipartita, l’attività poetica di Renato Filippelli. Il notevole poeta e narratore molfettese Dino Claudio, purtroppo molto malato, è un mio vecchio amico. Ero amico dell’ottimo poeta pugliese Cristanziano Serricchio, Preside a Manfredonia. Il mio esordio critico è cominciato molto appassionatamente in pieno Sud: Verga! Quello che ha insegnato alla mia generazione a incontrare la poesia del Novecento era un meridionale che ho anche conosciuto: Giacinto Spagnoletti. So che Dante Maffia, buon poeta, editore, animatore di cultura si adoperava anche lui in questo senso, ma da molto tempo non l’ho più visto. Sono in contatto on line molto amichevole con Francesco De Napoli, direttore della Biblioteca di Cassino, buon poeta e molto interessato alla promozione culturale in alcune contrade del Sud. La mia lista potrebbe allungarsi molto, ma mi fermo qui. Vede per quante ragioni sono con voi! Un saluto affettuoso e una piena adesione alla vostra iniziativa
Emerico Giachery