Us Avellino – Futuro societario, squadra e tecnico: Taccone a tutto campo

Foscarini potrebbe restare, intanto sono quattro gli imprenditori che si sono fatti avanti

IMG_3313Avellino - Futuro societario, squadra e allenatore: il Presidente Walter Taccone a tutto campo durante la conferenza stampa di questa mattina presso la sala stampa del Partenio Lombardi. “Oggi 31 maggio – ha esordito il patron – non sappiamo ancora se sarò da solo al timone di questa società. Posso dire che ho fatto una piacevole chiacchierata con mister Foscarini per confrontarci sulla stagione appena conclusa e devo dire che mi ha dato validi suggerimenti per quanto riguarda l’organizzazione generale del club. Se dipendesse da me, Foscarini resterebbe ancora sulla panchina dell’Avellino ma ci siamo dati appuntamento tra una decina di giorni”. In questo periodo di tempo, infatti, il presidente è chiamato a valutare le proposte di quattro gruppi che si sono fatti avanti: di questi due li conosce personalmente, altri due sono esteri.

 

“La cessione sarà dell’80%, ma continuerò ad essere io ufficialmente il presidente. Il 100% non lo darò mai: dal 2009, in dieci anni, ho fatto la seconda storia dell’Avellino e non intendo regalarla a nessuno. Devo essere sicuro che chi prenderà in mano l’Avellino non lo farà fallire dopo un anno, per questo devo valutare bene la serietà degli imprenditori. Sono disposto a cedere il mio 80% per entrare in società e darmi una mano nella gestione economica della squadra. Se lo faccio è sicuramente per alzare l’asticella degli obiettivi, anche perché la semplice salvezza posso conquistarla da solo. Uno degli imprenditori - ha sottolineato Taccone – ha chiesto che resti io come Presidente con una quota minoritaria in quanto, non essendo irpino, ci tiene che sia io l’immagine della società. Non nascondo che un mio sogno sarebbe quello di una società irpina come quella di De Cesare al nostro fianco. Lo stimo, ha dimostrato sul campo le sue capacità, non so come andrá a finire. Nel caso di De Cesare però i debiti non gli interessano. Sarebbe davvero una benedizione per la nostra provincia averlo nel calcio”. 

Per quanto riguarda invece la squadra, Taccone dichiara: “Io e il direttore De Vito abbiamo già una squadra definita in mente per l’80%, a prescindere da chi verrà, il resto dipende dagli investitori. Posso dire che Pecorini e Falasco restano così come Ngawa e Migliorini. A centrocampo abbiamo cinque dei nostri di proprietà; in attacco restano Castaldo, Ardemagni e Mokulu. Abbiamo 16 giocatori fissi e saranno integrati con altri giocatori. Non pregheremo più nessuno, visti i precedenti: chi vuole venire deve accettare l’offerta subito. Nel calcio è facilissimo entrare, ma quasi impossibile uscire: è difficilissimo che chi investe poi recupera perché quasi sempre sono soldi buttati’. Sulla posizione in società del figlio, Massimiliano Taccone, dichiara: “E’ dimissionario rispetto alla Figc, ma ha un rapporto di consulenza con l’Avellino. Lui non vuole lasciarmi da solo, vede che spendo tanto ma sono sicuro che non resterò da solo, quindi potrá stare tranquillo. Per ora resta direttore generale, se arriverà un nuovo socio che ne vuole un altro, rinuncia al suo posto e si dimette, senza problemi”. Per quanto riguarda invece la campagna abbonamenti e il ritiro: “Gli abbonamenti li pianifichiamo nei prossimi giorni, probabilmente inizieremo già dalla prossima settimana. Una banca tedesca ci ha proposto il finanziamento degli abbonamenti così che i tifosi possano rateizzare i costi a zero interessi, per farsi conoscere in Italia. Per il ritiro, io resterei in Irpinia ma non so ancora se ad Ariano o a Sturno”.

Sul nuovo stadio afferma: “Uno degli imprenditori interessati avrebbe anche la possibilità di farlo e far parte del fondo di proprietà senza fare gare pubbliche, ma a lui chiederemmo di lasciare all’Avellino una parte di quello che gli resta in tasca”. Sui debiti: “Dobbiamo essere bravi noi a rientrare nella prossima gestione, non chi arriverà. Cacciare i soldi non significa fare un buon campionato: quest’anno da solo ho fatto delle pazzie. Per accontentare qualcuno, ho pagato 300 mila euro Morosini, 200 mila Cabezas per sei mesi, Marchizza 180 mila euro. Ora basta buttare soldi, gestiamoli in maniera oculata come fatto fino all’anno scorso. Gubitosa mi frenava, è stato un bravo socio aiutandomi anche a non fare pazzie, quest’anno da solo ho fatto anche delle sciocchezze e mi prendo le mie responsabilità”.

 

 
 
Source: www.irpinia24.it