Per i migranti video tutorial per supportare l’integrazione lavorativa

Sono nove le lingue del video, sulla base delle nazionalità prevalenti degli ospiti presenti in accoglienza in Italia

134046-mdE’ stato realizzato un progetto dalla cooperativa sociale Abantu in collaborazione con la cooperativa sociale Lai-momo e finanziato dalla Chiesa Evangelica Valdese: un video tutorial, realizzato in 10 lingue, mirato per supportare l’integrazione lavorativa dei richiedenti asilo che, dopo 60 giorni dalla formalizzazione della loro richiesta, possono iniziare a cercare un impiego. Il video animato multilingue è un prodotto di Orienta – Strumenti di orientamento al lavoro per richiedenti asilo.  Oltre all’italiano sono state scelte altre nove lingue, sulla base delle nazionalità prevalenti degli ospiti presenti in accoglienza: inglese, francese, arabo, urdu, bengalese, bambara, mandinka, fula e wolof. Tutti i video sono sottotitolati in italiano.

Per ovvie ragioni il video non esaurisce tutte le tematiche inerenti la ricerca lavoro, né può presentare le innumerevoli possibilità e argomenti normalmente affrontati durante l’orientamento al lavoro di base (come i tirocini e la formazione professionale) o i dettagli e le differenze tra i vari tipi di servizi offerti (Centri per l’impiego e agenzie, pubblico e privato, ecc.). Questi approfondimenti sono lasciati agli operatori che, debitamente formati, integrano le informazioni contenute nel video attraverso colloqui di gruppo e individuali volti alla costruzione di un percorso personalizzato di accompagnamento al lavoro.

La partecipazione al mercato del lavoro è, infatti, il passo più importante per un’integrazione riuscita dei migranti nelle società di accoglienza e per un impatto economico positivo sul territorio. Eppure, secondo l’ultimo Dossier Statistico Immigrazione, nonostante il livello di istruzione degli stranieri sia simile o anche superiore a quello degli italiani, il loro inserimento nel tessuto economico e produttivo e nella formazione universitaria resta ancora debole.

Source: www.irpinia24.it