La Farnesina per la Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale
Il messaggio della Farnesina nella giornata che ricorda il massacro di Sharpeville
“L’Italia è impegnata a livello internazionale nella lotta contro ogni forma di razzismo, xenofobia e intolleranza.Continuano a registrarsi nel mondo e in Europa episodi di discriminazione razziale, che rappresentano una minaccia grave per il godimento dei diritti e delle libertà fondamentali da parte di tutti. Questi episodi minano altresì la coesistenza pacifica all’interno delle società in cui si manifestano e richiedono sforzi maggiori da parte della Comunità internazionale per contrastarli e prevenirli.
Nella Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale, l’Italia ribadisce il proprio impegno a livello internazionale, basato sul sostegno convinto e sulla promozione della più ampia adesione alla Convenzione internazionale sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale, ratificata dal nostro Paese nel 1976. La lotta a tutte le forme di discriminazione, inclusa quella razziale, rimane centrale nell’azione internazionale dell’Italia in materia di diritti umani, sia nelle sedi multilaterali come ONU, UE, Consiglio d’Europa e OSCE, sia nei rapporti bilaterali. Rappresenta inoltre una priorità anche nel quadro della candidatura italiana al Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite per il biennio 2019-2021.”
Questo il messaggio della Farnesina nella Giornata internazionale per l’eliminazione della discrimazione razziale, istituita dalle Nazioni Unite nel 1966, ricorre ogni anno il 21 marzo. La data è stata scelta in ricordo del massacro di Sharpeville del 1960, la giornata più sanguinosa dell’apartheid in Sudafrica: 300 poliziotti bianchi uccisero 69 manifestanti che protestavano contro l’Urban Areas Act che imponeva ai sudafricani neri di esibire uno speciale permesso se venivano fermati nelle aree riservate ai bianchi. Una speciale commissione d’inchiesta denunciò il comportamento della polizia, mentre l’operato del governo sudafricano venne ufficialmente condannato dall’ONU.