Ferrante: “I partiti e le idee non muoiono, ma hanno bisogno di essere alimentate”

Il politico riflette sulla sconfitta del Partito Democratico

IMG_20171231_111650_366Avellino – “Ho ventun’anni e sono iscritto al Partito Democratico da quando ne avevo diciassette: sono un semplice militante che ha sempre odiato l’etichetta. La passione va messa a disposizione per creare momenti collettivi, non per gonfiarsi il petto di un titolo. Metto, allora, al primo posto tra le ragioni della sconfitta l’arroganza del mio partito. Cui non chiedo nulla perché, come tanti miei coetanei, questa mattina mi sono svegliato e fatto le mie tre ore di studio. Conscio del fatto che le cose, se le si vogliono, vanno sudate senza ringraziare nessuno.

Voglio rivolgermi a te, neo 18enne, che hai subìto gli effetti negativi della Buona Scuola con l’alternanza scuola-lavoro, con cui ti vogliono abituare all’obbligo di essere sfruttato invece di darti l’occasione di pensare il mondo diversamente. Voglio rivolgermi a te, mio coetaneo, che sei andato fuori a studiare e lavorare, perché qui avresti dovuto accontentarti o non immaginavi per te un futuro. Lasciando la tua famiglia, amici ed amore. Vi chiedo scusa, se la classe dirigente del mio partito non ha creato le condizioni adatte ma ha lucrato.

Voglio rivolgermi a te neolaureato, che oltre a fare botte con un mondo del lavoro saturo, per entrare in un ufficio pubblico devi avere la “conoscenza” poiché la tua capacità è carta straccia. Ti chiedo scusa, se il mio partito non ha rimosso questi freni ma li ha favoriti. E mi rivolgo, infine, al 50enne – che può essermi genitore – costretto a vedere i propri figli partire e fare duri sacrifici per mandarli fuori a studiare.

Ad ognuno di questi, chiedo scusa a nome del mio partito se vi hanno costretti a votare il Movimento. In tanti l’avete fatto per riscatto, altri per delusione rispetto al Partito Democratico. So che ci avete messo ugualmente passione, per cui vi rispetto! Da questa parte ora ci sono macerie, in tanti ci avete creduto in passato ed è da voi che si deve ripartire. I partiti e le idee non muoiono, ma hanno bisogno di essere alimentate. Non fate morire un sogno: ora tocca a voi rigenerare questo campo”. 

Nicholas Ferrante

Source: www.irpinia24.it