Salerno – #Domenichealmuseo: i siti aperti nella provincia il 4 marzo

Da Paestum a Buccino,tutti i luoghi di interesse aperti gratuitamente al pubblico nella prima domenica del mese


paestum
Salerno – In programma domani 4 marzo 2018  il terzo appuntamento dell’anno con le ”Domeniche gratis al Museo”, l’iniziativa che prevede l’apertura gratuita dei musei statali la prima domenica di ogni mese e che, nel corso del tempo, sta incontrando sempre di più il favore del pubblico. L’evento è l’applicazione della norma del decreto Franceschini, in vigore dal primo luglio 2014, che stabilisce che ogni prima domenica del mese non si paga il biglietto per visitare monumenti, musei, gallerie, scavi archeologici, parchi e giardini monumentali.

Parco archeologico di Eleia-Velia – Ascea: La città, nota nel V sec. soprattutto  per le figure di Parmenide e Zenone, fondatori della famosa scuola filosofica eleatica,  raggiunge un periodo di grande sviluppo in età ellenistica e in gran parte dell’età romana, quando il suo nome viene modificato in Velia. Con il Medioevo l’abitato si ritira sull’Acropoli, dove viene costruito un castello. Le strutture architettoniche della città antica sono immerse in una vasta area di macchia mediterranea e di rigogliosi uliveti costituendo uno splendido connubio tra archeologia e natura.

Museo Archeologico di Atena Lucana:  L’Antiquarium espone, nei locali ottocenteschi dell’ex municipio, una selezione dei corredi delle necropoli in successione cronologica dal VII al IV sec. a. C., dalla ceramica con decorazione geometrica di produzione indigena ai vasi con decorazione a figure rosse di età lucana. Per l’età romana è possibile vedere un’imponente iscrizione realizzata sui basoli che pavimentavano il foro, statue e cippi funerari scolpiti ed iscritti di età repubblicana ed imperiale.

Museo Archeologico Nazionale “M. Gigante” di Volcei e Parco Archeologico Urbano – Buccino: Il Museo Archeologico Nazionale di Volcei vuole ripercorrere, attraverso i reperti in esso raccolti, la lunga e affascinante storia delle popolazioni che nei secoli hanno abitato le colline sulle quali si affacciano i monti Alburni. Il Museo è intitolato alla memoria di Marcello Gigante, illustre cittadino di Buccino, filologo raffinato e sensibile, ellenista e papirologo, fondatore, tra l’altro, del “Centro per lo studio dei papiri ercolanesi”, che auspicò sempre vivamente l’istituzione del Museo Archeologico. La struttura suggestiva che ospita i reperti è un edificio quattrocentesco già convento degli eremitani di Sant’Agostino con una superficie completamente restaurata di circa 1600 mq ora distribuita sui quattro livelli attraverso cui si snoda il percorso espositivo. 

Museo degli antichi saperi di Buonabitacolo: Il Museo è allestito all’interno delle antiche sale del Palazzo baronale Picinni-Leopardi di Buonabitacolo. E’ suddiviso in sezioni che raggruppano di volta in volta oggetti e strumenti di lavoro, tali strumenti,  hanno assunto la capacità di raccontare la propria storia e quella di chi li ha costruiti e usati. La realizzazione del museo è stata resa possibile grazie alla generosità di molti cittadini che hanno messo gratuitamente a disposizione gli oggetti in loro possesso. 

Parco e Museo archeologico di Paestum – Capaccio: La città di Poseidonia venne fondata agli inizi del VI secolo a.C. da un gruppo di Achei provenienti da Sibari che presero possesso del territorio a sud del fiume Sele. Le più antiche testimonianze di questa presenza sono state rinvenute nei santuari urbani, nelle tombe individuate nelle contrade di Arcioni e Laghetto, a nord-ovest e a nord-est della città e nel santuario di Hera Argiva alla foce del Sele. Nell’area della città, fin dal suo sorgere, furono distinte nella fascia centrale di uso pubblico aree con diverse funzioni: due zone sacre, il santuario settentrionale e quello meridionale, con al centro lo spazio politico dell’agora sulla cui parte meridionale si imposterà il Foro di età romana. Il Museo archeologico Nazionale raccoglie gli eccezionali reperti provenienti dalla città e dal territorio di Poseidonia-Paestum: dalle suppellettili preistoriche ai corredi funerari della città lucana, dai resti architettonici e scultorei alle terrecotte. 

Museo Archeologico Nazionale di Eboli e della media valle del Sole – Eboli: Tombe e fornaci, gioielli e conocchie, la storia millenaria dell’antica Eburum esposta. I reperti, dal Neolitico fino al Medioevo testimoniano la vita quotidiana delle popolazione che nel corso dei secoli hanno abitato la valle del fiume Sele. Il Museo è allestito nello storico Convento di San Francesco. 

Museo virtuale di Caselle in Pittari: Il museo si inserisce in un contesto naturalistico di grande valenza anche e soprattutto per gli aspetti legati al carismo connesso con gli inghiottitoi del bussento, esso è sede di numerose attività laboratoriali e didattiche strettamente connesse al territorio di apparenza ed inoltre è un punto di riferimento importante nell’ambito dei geoparchi internazionali.

Villa Romana e Antiquarium di Minori: La Villa Marittima risale all’inizio del I sec. d.C. Dell’edificio, originariamente su due livelli, sono visibili solo alcuni ambienti ornati di stucchi e resti di affreschi organizzati intorno al viridarium, cinto da portico ad arcate. Interessanti sono, inoltre, il triclinium e le terme. Sulla terrazza, corrispondente al piano superiore, è collegato l’annesso Antiquarium, che raccoglie pitture e materiale romano rinvenuto in altre ville della zona.Le ricche decorazioni pittoriche del triportico e degli ambienti interni (III stile pompeiano), consentono di collocare l’impianto originario della villa nell’età giulio-claudia.

Area archeologica del teatro ellenistico-romano di Nocera Superiore: Il teatro ellenistico-romano, costruito nel II sec. a.C., rappresenta il più grandioso esempio, sia per dimensioni che per posizione scenografica, tra quelli documentati in Campania. L’edificio, danneggiato dal terremoto del 62 d.C., subì importanti restauri e sopravvisse alla terribile eruzione vesuviana del 79 d.C. Dopo il IV sec. d.C., caduto in disuso, fu lentamente spoliato dei suoi elementi più preziosi finchè alluvioni successive in epoca medievale non ne cancellarono il ricordo.

Necropoli monumentale romana di Nocera Superiore: L’area archeologica comprende alcuni grandi monumenti funerari databili nel I sec. a.C. e allineati lungo una strada che usciva dalla città di Nuceria e si dirigeva verso Oriente. Attualmente sono visibili tre sui sette monumenti individuati: il monumento dei Corneli, quello dei Lutatii e quello dei Numisii.

Certosa di San Lorenzo Padula: La Certosa di San Lorenzo risale al 1306 quando prese il posto di una chiesa benedettina dell’ottavo secolo. Nel 1998 l’Unesco la inserì nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità ed è seconda come grandezza solo a quella di Parma. Voluta da Tommaso di Sanseverino  che la donò ai frati Certosini allo scopo di ottenere le simpatie degli Angioini che avevano uno stretto legame con i monaci dell’ordine certosino valore. 

Museo civico “Insteia Polla” – Rassegna permanente delle antiche vestiture pollesi: Il Museo è sede di una mostra dal titolo ”Rassegna permanente delle antiche vestiture pollesi”. Ospitato nella cappella sconsacrata di Santa Maria la Scala intende illustrare la storia di Polla attraverso il tratto più tipico e conosciuto del paese: l’abbigliamento popolare. Si tratta di una vasta esposizione che ripercorre l’evoluzione del tradizionale abito femminile locale dal diciannovesimo al ventesimo secolo.

Museo archeologico nazionale di Pontecagnano: Al Museo Archeologico Nazionale di Pontecagnano si osserva da una posizione privilegiata lo scorrere della storia, l’incontro (e lo scontro) delle civiltà su una terra di frontiera che ha vissuto secoli di vita. L’area della Piana del Sele, abitata da insediamenti e gruppuscoli umani fin dal lontanissimo Neolitico, ha lasciato un segno importante nella storia e, per lungo tempo, l’area di Pontecagnano ha svolto l’importante funzione di crocevia tra le genti, tra le civiltà, tra gli uomini e le donne. 

Parco archeologico urbano dell’antica Picentia – Pontecagnano Faiano: Il Parco archeologico si estende attualmente su una superficie di circa 10 ettari, nell’area dove un tempo sorgeva l’abitato antico.Progettato secondo un’impostazione non tradizionale che ne prevede il progressivo, futuro ampliamento su tutta l’area urbana antica (circa 85 ettari), si propone come centro di molteplici attività e interessi. La vasta area non esplorata, destinata a verde, ha la funzione tipica di un parco-giardino, dove si può trascorrere il tempo libero, in una cornice naturale recuperata alla fruizione. La parte archeologica visitabile, invece, è strutturata dagli scavi che hanno portato alla luce una zona della città che viene identificata , per la fase di età romana, con il centro di Picentia, nata nel 268 a.C. Molto limitati sono invece i resti relativi dell’insediamento pre-romano sui cui resti fu costruita Picentia: si tratta di alcune strutture databili al IV sec. a.C., rinvenute al di sotto di una delle insulae.

Cappella San Giuseppe – Sala Consilina: Eretta nel 1735 dalla importante famiglia Bigotti, nella cui vicinanza si trova il Palazzo gentilizio. La famiglia Bigotti era in stretti rapporti con i Certosini di Padula e la Cappella rappresenta uno degli esempi più rilevanti dell’Architettura Barocca nel Vallo di Diano, per l’alternarsi in facciata di elementi concavi ad altri convessi. L’esterno, inoltre, è decorato da lesene e capitelli corinzi. Nella parte superiore l’eleganza delle volte documenta le capacità tecniche ed artistiche degli scalpellini nella lavorazione della pietra locale. L’interno è decorato con stucchi e l’altare si fregia di tarsie lignee alternate a marmi policromi.

Complesso Monumentale San Pietro a Corte (ipogeo e Chiesa S. Anna): La chiesa di S. Pietro a Corte viene fondata in età longobarda, nell’VIII secolo d.C., ad opera del principe Arechi II, che trasferisce la capitale della Longobardia minore da Benevento a Salerno. La chiesa sorge nella zona detta già in età romana ad Curtim, con la funzione di cappella privata del principe ed è dedicata ai Santi Pietro e Paolo. Nei primi secoli dell’età cristiana, poi, l’edificio viene riutilizzato come aula religiosa, come testimoniano epigrafi databili dal V all’VIII secolo d.C.. Sotto il regno di Arechi viene realizzata la demolizione delle volte e la divisione dell’edificio termale in due sale separate da un setto murario. Al di sopra di esso si costruisce il solaio della Cappella palatina. La chiesa presenta quindi quattro stratificazioni principali: l’edificio termale romano; l’ecclesia paleocristiana; la cappella di palazzo longobarda e infine il palazzo pubblico medievale. L’edificio, infatti, è stato sede delle riunioni del Parlamento nel corso del XIII secolo, ed in esso si teneva la cerimonia solenne del conferimento delle lauree della Scuola Medica Salernitana.

Museo Archeologico Nazionale della Valle del Sarno: La collezione permanente ospita i reperti archeologici venuti alla luce negli scavi archeologici condotti a partire dal 1970 nei territori di Sarno, San Marzano sul Sarno e San Valentino Torio, in un percorso espositivo che copre il periodo dalla preistoria al Medioevo.

Teatro ellenistico romano Sarno: La struttura, il cui primo impianto risale al 100 a.C., subì profondi rimaneggiamenti in età augustea quando la scena fu trasformata con la costruzione di un nuovo proscenio in muratura decorato da pitture.
Dell’edificio, scavato durante gli anni Sessanta, si conserva, oltre all’orchestra, parte della cavea con i sedili della proedria (la prima fila riservata alle autorità) in blocchi di tufo, terminante ai due lati con sculture decorative raffiguranti una sfinge ed un leone alato.

Lapidario Dianese del Museo Diocesano di Teggiano: Il Museo racconta la celebre “Pietra di Teggiano”, attraverso millesettecento anni di storia, dal periodo romano al Settecento e costituisce un raddoppio della superficie espositiva del Museo Diocesano “San Pietro”. Inaugurato nel luglio del 2016, espone sculture, iscrizioni e manufatti litici, collocati negli spazi dell’antica cappella di Sant’Eligio, nel complesso architettonico di San Michele Arcangelo di Teggiano. 

Museo Diocesano “San Pietro” di Teggiano: La trecentesca chiesa di San Pietro, che oggi ospita il Museo Diocesano “San Pietro”, fu edificata dagli Angioini sull’acropoli della città antica, presumibilmente sulle fondamenta del tempio dedicato ad Esculapio. Nel 1930 i locali dell’antica chiesa, ormai sconsacrata, furono destinati ad ospitare il Museo Civico, il cui fine precipuo era raccogliere le numerose sculture architettoniche e reperti dall’età romana al XVIII secolo provenienti dal territorio di Teggiano. Negli anni Ottanta, per disposizione della Soprintendenza ai B.A.A.A.S di Salerno, l’edificio fu sottoposto a restauro e nel 1987, dopo un moderno allestimento della sala espositiva, fu inaugurato il nuovo Museo, a cui venne conferito il nome di Museo Diocesano “San Pietro”. Nel giugno del 2007 il Museo è stato riaperto al pubblico, dopo essere stato riallestito e ampliato con opere di particolare pregio storico ed artistico.

Source: www.irpinia24.it