“Domeniche gratis al museo”: i siti aperti in provincia di Avellino il 4 marzo

L’iniziativa prevede l’apertura gratuita dei musei statali la prima domenica di ogni mese

mirabella-1440x564_cIn programma il prossimo 4 marzo 2018  il terzo appuntamento dell’anno con le ”Domeniche gratis al Museo”, l’iniziativa che prevede l’apertura gratuita dei musei statali la prima domenica di ogni mese e che, nel corso del tempo, sta incontrando sempre di più il favore del pubblico.  L’evento è l’applicazione della norma del decreto Franceschini, in vigore dal primo luglio 2014, che stabilisce che ogni prima domenica del mese non si paga il biglietto per visitare monumenti, musei, gallerie, scavi archeologici, parchi e giardini monumentali. Questi i siti statali aperti al pubblico gratuitamente la prima domenica del mese di marzo in provincia di Avellino:

Museo Civico “Della gente senza storia” di Altavilla Irpina, inaugurato nel 1997: Il Museo Civico della Gente Senza Storia di Altavilla Irpina, in provincia di Avellino, si trova all’interno di un ex monastero virginiano risalente alla fine del XV secolo, attuale sede del Municipio che, in epoche antiche, era il luogo deputato all’amministrazione dei beni dell’Abbazia di Montevergine.

Antiquarium di Ariano Irpino: L’Antiquarium ospita una selezione di materiali provenienti da alcuni siti archeologici dell’Arianese, zona dell’Irpinia posta all’incrocio di vie naturali di transito dalla pianura campana alla costa adriatica. L’esposizione comprende una selezione dei materiali rinvenuti nell’insediamento preistorico in località La Starza di Ariano Irpino, che, dal V millennio a.C., con brevi soluzioni di continuità, è stato frequentato per tutto l’arco della protostoria fino alle soglie dell’età del Ferro.

Museo del Palazzo della Dogana dei Grani Atripalda: Il Museo sorge nei pressi dell’antico sito di Abellinum e costituisce una sorta di raccordo tra l’area archeologica ed il centro storico della città. Qui sono conservati i reperti provenienti dagli antichi insediamenti di Abellinum (Avellino) e di Atripalda. Nel Museo Palazzo ex Dogana dei Grani è ospitata una mostra permanente che comprende reperti provenienti dall’antico insediamento di Abellinum e raccoglie tavole, tele e statue provenienti dalle chiese e dagli edifici distrutti dal terribile terremoto. Si organizzano inoltre esposizioni temporanee di opere recuperate dal territorio.

Museo civico archeologico di Bisaccia: Il Museo è allocato al piano terra del Castello Ducale e si articola in un percorso espositivo cronologico in senso orizzontale lungo il quale sono esposti i reperti in mostra, di proprietà statale, provenienti dagli scavi eseguiti sulla collina di Cimitero Vecchio. Obiettivo dell’esposizione è quello di ricostruire la storia di Bisaccia in età protostorica e arcaica attraverso i corredi delle numerose sepolture tombali scoperte nel noto sito archeologico irpino rendendola di facile acquisizione e comprensione ai visitatori.

Area archeologica del Tempio Italico di Casalbore: In località Macchia Porcara, presso una sorgente, situata a valle del tratturo Pescasseroli-Candela, è stato portato alla luce un edificio di culto, databile al III sec. a.C., ma che conserva tracce di un’area votiva più antica, databile al VI sec. a.C. Il tempio esastilo (a sei colonne), riferibile ad una tipologia molto diffusa in ambiente medio italico. Dall’analisi dei depositi votivi si presume che il santuario fosse dedicato alla dea Mefite. A differenza del più noto ed importante santuario dedicato a tale divinità, nella valle d’Ansanto, che resta attivo fino alla prima età imperiale, il tempio di Casalbore viene distrutto nel corso delle guerre annibaliche (215 a.C.).

 Area Archeologica di Conza della Campania: L’antica città di Compsa, alla quale era attribuito lo statuto di municipium ascritto alla tribù Galeria, compare nella testimonianza dello storico Livio che narra della sua defezione in favore di Annibale nel 216 a.C. e della sua riconquista, due anni dopo, ad opera di Fabio Massimo. I resti della città romana sono riemersi al di sotto delle rovine del paese moderno di Conza, che fu quasi completamente distrutto dal terremoto del 1980. L’apertura è su prenotazione. 

Antiquarium di Mercogliano: L’Antiquarium si trova nel caratteristico borgo antico di Capocastello ed è allestito negli spazi della Cripta della chiesa della Santissima Concezione. Sono conservati reperti provenienti dagli scavi effettuati nella cripta, utilizzata come luogo di sepoltura tra il XVII e il XIX secolo, soprattutto ceramica, epigrafi, medaglie devozionali, fibie di ferro e bronzo, e bottoni metallici, di cui si segnalano alcuni esemplari realizzati nel XIX secolo dalla “Hudson’s Bay Company”, la più antica società commerciale americana. Nella parte più interna, lungo le pareti sono ben visibili “gli scolatoi”. Altri reperti provengono dal castello medioevale di Mercogliano, per lo più riferibili a ceramiche e monete del periodo angioino ed aragonese. L’apertura è su prenotazione. 

Parco archeologico dell’antica Aeclanum di Mirabella Eclano: Il Parco Archeologico è situato presso la frazione Passo di Mirabella e si affaccia sulla Via Appia, la Regina Viarum, la strada che collegava Roma a Brindisi e sul cui tratto compreso tra Benevento ed Eclano sono ancora visibili i resti dell’imponente ponte noto come “ponte rotto”.

Museo di San Francesco a Folloni Montella:  Il Museo dell’Opera annesso al Complesso Monumentale di San Francesco a Folloni, istituito nel 1999, espone oggetti di valore storico ed artistico significativi per la secolare storia del Convento. Sono stati musealizzati arredi e suppellettili lignee, ceramiche, argenti, stoffe, stampe, che vanno dal XV al XIX sec., nonché numerose reliquie. In collaborazione con la Soprintendenza è stata allestita nel Chiostro una nuova sezione del MdO, con una collezione di dipinti (XVI – XIX sec) del patrimonio artistico del Convento. 

Museo Civico di Summonte – Complesso Castellare: Il Museo, istituito nel 2008, sorge all’interno del Complesso Castellare, che domina il centro urbano di Summonte. Risale ad epoca medievale. Tutta l’area castellare è stata oggetto di riqualificazioni che hanno consentito di ricostituire parte dell’antica cinta muraria normanno-sveva e l’antica torre di avvistamento, dalla quale si può godere di un’ampia vista panoramica, in uno dei luoghi più suggestivi del Parco del Partenio. La fortificazione è citata per la prima volta da fonti documentarie nel 1094. Il Museo raccoglie due collezioni, la prima “Submontis medievalia” e la seconda riunita nella “sezione archeologica”.

Museo Archeologico di Taurasi: La mostra museo, recentemente inaugurata, raccoglie testimonianze archeologiche del più antico popolamento del territorio di Taurasi e di Mirabella Eclano nella media valle del Calore, riportate alla luce durante campagne di scavo realizzate alle metà degli anni ’90 in contrada S. Martino. L’area ha restituito le più significative manifestazioni dell’Eneolitico in Campania. Sono state individuate numerose capanne, risalenti a 4500-4000 anni fa circa, diverse per forma e dimensione, dotate di un muro perimetrale in pietra a secco che doveva sorreggere l’intera struttura lignea, non più conservata. All’interno sono stati rinvenuti vasi di ceramica d’impasto e strumenti litici, esposti in mostra, insieme a numerosi cinerari. Il museo ospita inoltre i reperti rinvenuti negli anni ‘70 nel giacimento del paleolitico medio scoperto nei pressi del paese di Montemiletto, nella cava di Brogna insieme ai ritrovamenti nel territorio del Comune di Torre le Nocelle in contrada Felette risalenti al neolitico finale-eneolitico (V-IV millennio a.C.), insediamento che controllava il passaggio dalla valle del Sabato a quella del Calore.

Source: www.irpinia24.it