Liberi e Uguali e la “buona scuola”, Giordano: “Non è riformabile, serve tutta un’altra scuola”

Al Circolo della Stampa tutte le proposte di LeU per restituire i diritti alla scuola e la Scuola al Paese.

lberi e ugualiContinua la campagna elettorale di Liberi e Uguali, che stasera al Circolo della Stampa ha incontrato una platea di potenziali elettori e dal tavolo dei relatori, con i candidati Anna Maria Pascale e Giancarlo Giordano, ha illustrato i principi di un programma che pare voglia mettere “la scuola al primo posto”. Sono intervenute le Prof.sse Roberta Gimigliano del Mancini ed Eliana Flores dell’Amatucci; Erika Picariello, Dirigente scolastica a Chiusano e segretario provinciale della Cgil Scuola, e la Dott.ssa Maria Grazia Papa, psicoterapeuta.

Lo scopo di Liberi e Uguali è riportare i valori nella messa a fuoco della politica – ha dichiarato Anna Maria Pascale – e questo cambiamento non può non partire dalla scuola e dalla cultura“. Un recupero dall’oblio, dunque, che propone un’istruzione gratuita e di qualità come l’arma più potente contro le diseguaglianze e il miglior investimento per il futuro, indispensabile per garantire un diritto fondamentale e per perseguire l’obiettivo della piena e buona occupazione.

Mettere la scuola al primo posto – ha sottolineato la dott.ssa Flores – significa mettere il cittadino al primo posto“, ma si percepisce, piuttosto, la volontà di occultare se non distruggere l’autorità sociale della scuola in quanto istituzione e, addirittura, di mortificare gli insegnanti, come testimoniato sempre più spesso dalla cronaca. “Il disagio degli insegnanti rispecchia il disagio della scuola“, ha affermato la Prof.ssa Gimigliano. “L’assunto ufficiale è che gli insegnanti non sono abbastanza bravi, ma non è così; lo dimostra il fatto che i nostri studenti che si spostano all’estero ottengono eccellenti risultati. Il problema della scuola dipende dai vertici, da chi lavora per renderci deboli“. Un quadro desolante quello dipinto stasera, che restituisce un’immagine deformata e sofferente di un’istituzione, in cui l’istruzione pubblica statale, che dovrebbe essere uno strumento di emancipazione, è, purtroppo, forzatamente maltrattata. “Misconoscimento, mancanza di finanziamenti, burocratizzazione eccessiva, accentramento, sistema di reclutamento balordo e una pedagogia di Stato che obbliga con l’invalsizzazione a valutare solo sulla base di alcuni aspetti senza tener conto, ad esempio, della sfera emotiva e sociale, fanno sì che nella scuola si respiri un’aria pesante“: lo ha dichiarato la Dott.ssa Picariello che, continuando, “ci aspettiamo dalla buona politica tutto lo sforzo possibile, – ha dichiarato – che metta in campo un’idea costituzionale di scuola, che ci restituisca gli elementi propri del lavoro scolastico“.

Ma come si fa a restituire alla scuola la sua funzione e la sua personalità? Il segreto, ci dice la Dott.ssa Papa, è ricostituire quel senso di comunità compromesso, che punti sulla costituzione di una rete in cui si incrocino le funzionalità necessarie a garantire una buona qualità della vita. “Le comunità sono oggi vittime di un potere vorace che le sfregia – afferma la Dott.ssa - negando loro il diritto al benessere. E’ necessario curare l’istruzione, la formazione, l’informazione, la cultura, la lettura, perché tutto ciò consente di aver cura di se stessi. Non è concepibile la scuola azienda; insegnante è colui  che prende un bambino per mano e gli dice impariamo qualcosa insieme“.

Istruzione gratuita dall’asilo nido all’università, obbligo scolastico dall’ultimo anno della scuola dell’infanzia fino all’ultimo delle superiori, lotta alla dispersione, retribuzioni dignitose, stop al precariato, all’alternanza scuola-lavoro e agli invalsi, piano straordinario per l’edilizia scolastica: proposte ambiziose quelle che LeU mette in campo, perché “la buona scuola di Renzi, che ha umiliato la scuola, leso la libertà di insegnamento e introdotto per legge il lavoro gratuito, non può essere riformata, serve tutt’altro“. E’ duro Giordano, che “la costruzione del modello scuola – continua – suggerisce la costruzione del modello di società che si ha in mente e la buona scuola è elemento paradigmatico di questi anni di governo, un modello di destra che suggerisce l’impianto di una società in cui c’è chi dirige e chi è diretto, chi comanda e chi ubbidisce“.

Gli elettori saranno chiamati a scegliere e non resta che attendere; al di là di campagne elettorali, pronostici e rassegnazione infastidita, è forte tra i cittadini la curiosità e, forse, il bisogno di sperimentare una possibilità di scuola buona e di società democratica.

 

di Eleonora Fattorello

 

Source: www.irpinia24.it