Slow Food: Le scadenze sull’etichetta provocano sprechi alimentari

Il 10% del cibo che buttiamo è causato dalle indicazioni "da consumarsi entro"

farespesa-690x360Lo spreco del cibo che dipende da noi consumatori spesso comincia dalle scadenze poste in etichetta. Questa settimana Slow Food Italia, ha riportato uno studio molto interessante finanziato dalla Commissione Europea, secondo il quale fino al 10% delle qusi cento di tonnellate di rifiuti alimentari prodotti in Europa sono legati ai dati scritti sopra le etichette connesse alla data di scadenza. La somma di quei rifiuti che potremmo evitare sono molti: la frutta e gli ortaggi sono gli alimenti che maggiormente vengono gettati nell’immondizia domestica (16,2 milioni di tonnellate), per quanto riguarda lo scarto di pesce e carne arriviamo a 4,8 milioni di tonnellate, stessa quantità per quello che rientra nei latticini e derivati.

Secondo i dati, il fraintendimento dovuto alla dicitura “da consumarsi preferibilmente entro” portano poco meno di 10 milioni di tonnellate di alimenti nella spazzatura. La ricerca verteva su uno studio comparato svolto in otto Paesi dell’UE, considerando 2296 cibi, provenienti da 109 supermercati. Come riporta Andrea Cascioli nel suo articolo: – “Quasi il 96% dei beni esaminati riportava in etichetta una scadenza con la dicitura “da consumarsi entro” o “da consumarsi preferibilmente entro”. Una delle cause di questo problema sovra nazionale è quello di un’assenza di regolamenti europei sull’etichettatura dei prodotti alimentari, su cui Slow Food si batte da molti anni.

Anche secondo gli autori della ricerca della Commissione Europea, a parte prodotti come il latte, il fatto di gettare il cibo nella spazzatura è dovuto al percepire quel cibo scadente, solo da un punto di vista estetico, perchè quello a cui siamo abituati dalle campagne pubblicitarie e dal marketing televisivo è la vendibilità del cibo in base a bellezza, prezzo e quantità invece di puntare sulla qualità e salute.

Source: www.irpinia24.it