In Provincia il dibattito del Centro studi “Dorso” sulla scuola irpina

Edilizia scolastica e istruzione: i temi scottanti trattati con il direttore della Fondazione Agnelli, Andrea Gavosto

WhatsApp Image 2018-02-16 at 21.53.51Avellino - Oggi pomeriggio il lungo incontro organizzato dal Centro di Ricerca ‘Guido Dorso’ nella Sala Grasso di Palazzo Caracciolo ha visto la presenza del presidente del Centro ‘Dorso’, Luigi Fiorentino, il vicepresidente del ‘Dorso’, Nunzio Cignarella e della dirigente del liceo classico ‘Colletta, Paola Anna Gianfelice, della docente del ‘Mancini’, Roberta Gimigliano e di Nicolas Cavalieri, studente del liceo ‘Imbriani’. Il tema è stato scottante – visti gli ultimi avvenimenti-  perché come protagonista ‘l’istruzione’, con precisione ‘La scuola Irpina nel contesto generale. Analisi e discussione’. L’importante dibattito con la partecipazione del direttore della Fondazione Agnelli, Andrea Gavosto che ha affrontato la questione in termini analitici mostrando ai presenti delle slide contenenti dati significativi circa la realtà scolastica istituzionale irpina.

Andrea Gavosto, direttore Fondazione Agnelli

Andrea Gavosto, direttore Fondazione Agnelli

“Nella Provincia di Avellino ci sono 55mila 544 studenti, tra cui 1390 con disabilità: lo 0,72% della popolazione scolastica nazionale. – ha esordito così il direttore della FA – Avellino ha poi 502 sedi scolastiche, in Italia ce ne sono 41060 con un corpo docente ‘anziano’ perché il 46,3% degli insegnanti ultra 55enni, solo il 3,3% ha meno di 34 anni un dato che supera la media nazionale con il 34,8% degli insegnanti sopra i 55 anni e il 6,6% sotto i 34. Questo permette di avere un organico più stabile e molto probabilmente meno innovazione. – si è così espresso Gavosto nella lunga analisi – Veniamo all’edilizia scolastica… Avellino ha una media bassa per anzianità di edifici scolastici (poiché costruiti dopo il Terremoto) con plessi moderni come costruzione, ma non necessariamente come concezione. Infatti l’indice di conservazione delle strutture ci suggerisce che queste ultime sono tenute male, ci sono gravi problemi di manutenzione…”.

Il direttore della prestigiosa Fondazione Agnelli ha poi focalizzato l’attenzione sulla scelta della scuola superiore, i dati restituitoci evidenziano che la scelta dei licei è nettamente superiore rispetto a quella degli istituti tecnici e professionali. Questo perché non esiste la concezione dell’istituto tecnico in Italia (rispetto alla Germania, per esempio) come scuola di formazione pratica, che consente di intraprendere carriere ‘meno teoriche’, ma sicuramente valide capaci di superare quelle basate su percorsi più nozionistici. Il problema, secondo le ricerche effettuate, risiede nella scuola secondaria di primo grado che, a differenza della primaria, non funziona come dovrebbe poiché non ha una chiara missione d’orientamento, piuttosto di indirizzamento: ai ragazzi con voti alti si consigliano i licei e ai meno bravi gli istituti tecnici e a chi proprio ‘non vuole studiare’ quelli professionali. “Due grandi buchi neri – ha commentato Gavosto – che richiederebbero l’intervento dello Stato abbastanza urgente è il ripensamento della scuola media e della formazione professionale…”. L’indagine, poi, su ciò che fanno tutti i diplomati della Provincia di Avellino prendendo in considerazione il biennio successivo al diploma fa pensare: il 19% ha lavorato almeno 6 mesi, il 16% ha lavorato per meno di 6 mesi, il 21% prosegue gli studi con l’università, il 4% studia e lavora e il 41% sono persone che non lavorano e non cercano lavoro e non studiano. Un dato preoccupante….

Domenico Gambacorta, presidente della Provincia

Domenico Gambacorta, presidente della Provincia

La parola è poi passata al presidente della Provincia, Domenico Gambacorta: “Una giornata intensa e significativa per coloro che hanno potuto partecipare. Oggi – ha esordito così Gambacorta –  si è parlato di edilizia scolastica per dare l’idea di quelli che sono i numeri degli investimenti che la Provincia ha fatto dal 2010 ad oggi nel settore dell’edilizia scolastica, pur nella consapevolezza di un momento di crisi che riguarda due istituti superiori di Avellino, il “De Luca” e il “Mancini” interdetti all’uso degli studenti e di tutto il personale docente e amministrativo. 23milioni e 800mila euro è il totale -  ha continuato il presidente provinciale –  dei lavori contrattualizzati. Nel 2011, 2012 e 2013 più di 14mila 900 euro, dal 2014in avanti abbiamo avuto due annidi crisi (2014 e 2015) con meno di 1 milione di euro di lavori fatti nelle scuole… Abbiamo avuto una ripresa importante nel 2016 con l’ampliamento del liceo ‘Colletta’ di Avellino, nel 2010 e nel 2011 i lavori hanno riguardato la palestra del liceo ‘De Caprariis’ di Atripalda e dell’Itis ‘Dorso’ di Avellino. Però nel 2017 abbiamo completato l’iter amministrativi molto complesso che riguarda il polo enologico di Avellino con 4 milioni di euro quasi e nel 2018 abbiamo portato a termine procedure che riguardavano interventi di manutenzione straordinaria per 12 milione e mezzo…

Mi sembra molto importante dire che c’è stata una equa ripartizione sul territorio provinciale, questi 23 milioni e 400 mila euro sono essenzialmente investiti sulla città di Avellino… Interventi fino a Vallesaccarda e Sturno. Noi abbiamo una notevole difficoltà, gli iscritti diminuiscono molto soprattutto nella parte orientale della provincia. Noi sosteniamo come Provincia per 2milioni e mezzo ogni anno le scuole della provincia senza dei quali le scuole non sarebbero aperte… A questi aggiungiamo 4milioni di euro trasferiti ai Comuni per accatastare degli immobili non accatastati, per i progetti di prevenzione incendi ed eliminare l’amianto. Abbiamo avviato campagne per indagini diagnostiche per la vulnerabilità sismica per 358mila euro sul bilancio della Provincia. Per il Mancini bisogna dare il tempo ai tecnici di fare le indagini, una fase lunga dal 3 novembre con tutte le difficoltà. Vicende spiacevoli sulle quali abbiamo reagito con la dovuta determinazione che è stata caratterizzata con un eccesso di vis polemica. E’ molto più facile – ha concluso Gambacorta- scrivere sciocchezze su facebook che redigere una determina o un atto presidenziale… Per chi scrive sciocchezze il rischio di farsi del male da soli è molto alto”.

La dirigente del 'Colletta'

La dirigente del ‘Colletta’

Dopo le profonde analisi e riflessioni sulla situazione scolastica provinciale, ha avuto inizio il dibattito tra dirigenti, insegnanti e alunni presenti in Sala Grasso. Il tema centrale è stato la dispersione scolastica e il divario non solo sotto il punto dell’istruzione, ma sotto quello ‘sociale’: i ragazzi iscritti al liceo rispetto a quelli iscritti ai professionali hanno più spesso una maggiore disponibilità economica e questo accresce il divario e limita la formazione. Un momento aperto a tutti in cui non sono mancate le critiche per la ‘Buona scuola’ e l’introduzione dell’alternanza scuola lavoro, degli orari scolastici ‘ballerini’ e della mancanza di fondi.  In conclusione una scuola – quella dell’Irpinia – che si posiziona comunque al di sopra della media del sud per profitto e servizi, ma che ha ancora molto da fare per allinearsi ai livelli dei colleghi del nord Italia e del nord Europa. Un’Irpinia debole anche a causa della mancanza dell’Università, ciò costringe studenti ed insegnanti a doversi spostare con servizi di trasporto spesso non efficienti. Una lotta continua contro la dispersione scolastica a favore dell’innovazione…

 di Guendalina Bonito

Source: www.irpinia24.it