Avellino – “Biagio Agnes. Un giornalista al potere”

La vita di Agnes è un romanzo: quella dell'Italia e della nostra televisione. Presentazione del libro di Salvatore Biazzo

IMG_3903-08-02-18-06-28La sezione di Avellino della FIDAPA, Federazione Italiana Donne Arti Professioni ed Affari, ha presentato nel pomeriggio di oggi, presso il Circolo della Stampa, il libro del giornalista/scrittore Salvatore Biazzo, dedicato alla vita illustre di uno degli irpini più illuminati e longevi del dopoguerra: Biagio Agnes. 
 
Ad introdurre è Stella Loffredo, Presidente della Federazione, che presenta lo scrittore. Biazzo ha lavorato oltre 30 anni in Rai, come redattore, inviato e caporedattore. Ha collaborato a “Tutto il calcio..”, a “90° Minuto”, alla “ Domenica Sportiva”, al “ Processo” di Biscardi, a “Cronache Italiane”, “Tg1 Speciale”, “Tg2 Dossier” e  a “ Uno mattina” sin dalla sua fondazione. Dopo il terremoto del 1980 inizia a scrivere. Coautore del libro inchiesta “Ultime voci dell’Irpinia, tra i suoi libri ricordiamo: “Il mio Napoli” pubblicato nel 1995, “ La lingua trasmessa” nel 2003, “Il dizionario del giornalista” nel 2007, ed, infine, quello che la Loffredo definisce “un libro che spazia dal nostro territorio fino ad arrivare ad altre mete“ , ovvero “Agnes. Un giornalista al potere” pubblicato nel 2016. Attualmente, Biazzo è docente presso la Scuola di giornalismo dell’Università di Salerno, fondata da Biagio Agnes.
 
È proprio l’autore a presentare il vero protagonista dell’incontro: Agnes. Biazzo, infatti, ripercorre i momenti salienti della vita del giornalista irpino, una vita ricca di iniziative, di collaborazioni, di impegno giornalistico e politico, di amicizie importanti, di amore per la propria terra. “La storia di Agnes inizia proprio qui, al Circolo della Stampa” ricorda lo scrittore, una storia che, dopo gli anni di gavetta, lo vedrà a Roma prima come giornalista presso il settimanale “Rotosei”, poi giornalista e direttore della Rai, realizzatore di Televideo, ideatore di “Check-Up”, trasmissione che raggiunse il più alto indice di gradimento mai toccato, nonché creatore del Tg3. “Biagio Agnes ha interpretato il potere come servizio, ha sempre tenuto presente nella sua formazione il valore della persona, grazie alla formazione culturale, religiosa e politica da cui proveniva” afferma l’autore, ricordando che fu proprio Agnes mise insieme quella formidabile squadra, “li chiamavano i magnifici 7″, composta da De Mita, Bianco, Mancino, Gargani, Nacchettino Aurigemma, De Vito, che fecero la storia del Paese. 
 
Si focalizza proprio sulla vita politica e sociale di Agnes l’intervento di Marco Staglianò, direttore della testata irpina Orticalab. Agnes aveva aderito alla “sinistra di base”, i cui esponenti, suoi amici fino alla fine, diventeranno la classe dirigente del Paese, ma di fronte al potere mantenne sempre obiettività e indipendenza. “Loro erano innamorati perdutamente di questa terra e credevano di essere il faro del risorgimento meridionale” afferma Staglianò, che ricorda i sentimenti e le ideologie che animavano gli uomini di quegli anni. Ricorda anche che Agnes fu consigliere comunale e risulta inevitabile il paragone con i consigli comunali degli ultimi anni. “In un mondo ideale – afferma – ci dovrebbe essere una cesura netta con il passato, da quando il percorso dei ‘grandi’ è cessato”. Staglianò sottolinea, infine, quale è a suo avviso l’insegnamento che possiamo apprendere dalla vita di Agnes e della sua ‘squadra’, ovvero inseguire un filone di pensiero. “Oggi è difficile delineare un pensiero preciso all’interno di un partito politico. Si sono perse le ideologie e gli ideali che prima tenevano fermo ed unito un gruppo” conclude.
Source: www.irpinia24.it