Pedonalizzare il centro storico? Per “Ossigeno” si può

Luca Cipriano: "In quel pezzo di Avellino c'è tutta la nostra storia. Chiudere l'area al traffico darebbe un forte impulso anche alle attività commerciali, promuovendo l'Irpinia e i suoi prodotti di punta"

Ossigeno-Centro Storico (5)Avellino – La pedonalizzazione nei centri storici come processo irreversibile, rispondente alle esigenze dei cittadini che vogliono riappropriarsi di vie e piazze delle proprie città per farne luoghi di incontro e di interazione. Questo il tema portato alla ribalta questa sera dall’associazione “Ossigeno” presso il Circolo della Stampa di Avellino, dove la stessa ha presentato a una platea gremita di cittadini, commercianti e semplici curiosi la propria ‘visione’ sul futuro del centro storico del capoluogo irpino.

A presentare l’idea di “Ossigeno”, un vero e proprio progetto scientifico basato su uno studio di fattibilità realizzato in combo con l’Università degli Studi di Salerno, è stato l’ingegnere Errico Perillo: “In qualsiasi città il centro storico dovrebbe rappresentare il cuore pulsante. Questo non succede attualmente ad Avellino che tra le tante criticità annovera sicuramente l’abbandono del suo centro storico, tagliato fuori dalla vita cittadina”. “Uno dei problemi principali è rappresentato dal degrado dell’intera area – spiega Perillo -; abbiamo registrato recentemente come una volta finiti i lavori e restituita piazza Libertà alla città la stessa si sia rivitalizzata, producendo un immediato ampliamento della zona pedonale del corso: questo perché la gente avverte il bisogno di trovare un luogo confortevole nel quale incontrarsi!”.

Ebbene, perché non prolungare ulteriormente la zona pedonale? Ovviamente ciò comporterebbe la chiusura al traffico di via Nappi fino a piazza Amendola e poi a salire fino alla zona del Duomo e all’area circostante – continua l’ingegnere -. Sarebbe tuttavia necessario uno sforzo per riempire di ‘contenuti’ l’area pedonalizzata, quali il Victor Hugo, il Duomo con annessa area archeologica, e poi ancora i cunicoli longobardi e la Dogana il cui ruolo è ovviamente di cardine. La riuscita di un’idea del genere è garantita da una serie di fattori: anzitutto l’accessibilità immediata dell’area, poi ci deve essere qualcosa di significativo da ‘fare’ che sia un vero e proprio attrattore per l’intera città, tutto ciò deve avere anche un valore estetico, in quanto lo spazio deve essere percepito come confortevole per essere attrattivo, infine l’area deve essere vigilata in modo che chi la frequenta sia consapevole di essere al sicuro”.

Sono stati individuati due parcheggi, a nord e a sud della zona pedonale, rispettivamente l’area di campetto Santa Rita e l’area del Mercatone – aggiunge Perillo -. Quando ci siamo trovati a confrontarci con questa idea ci siamo poi premurati di accertarne la fattibilità, ragion per cui ci siamo avvalsi della collaborazione di alcuni ricercatori dell’Università di Salerno, con i quali abbiamo utilizzato dei software di simulazione delle correnti di traffico scoprendo che la chiusura del centro storico ne avrebbe aumentato la criticità di solo 0.50, per cui è un’idea con un margine di negatività estremamente ridotto”.

Luca Cipriano, promotore dell’iniziativa, frutto di un lavoro avviato dall’associazione ben sei mesi fa con incontri e confronti con i residenti ed i commercianti della zona, ricorda come “questo progetto è una grande opportunità per creare valore, ai commercianti e ai ristoratori, piuttosto che a chi abita al centro storico”. Ma non solo perché “passeggiare a piedi per il centro storico significa anche riscoprire l’enorme patrimonio storico-artistico che è concentrato in quest’area della città” – conclude Cipriano.

Source: www.irpinia24.it