Diritti e biotecnologie, come è cambiata la nostra società e quali domande porsi

Questo il tema del seminario tenutosi questo pomeriggio nell'Aula Magna del Tribunale di Avellino

bdrAvellino – Famiglia e diritti, alla luce delle nuove tecnologie biotecnologiche e delle nuove esigenze sociali. Questo il tema del seminario tenutosi questo pomeriggio nell’Aula Magna del Tribunale di Avellino. 

L’Avvocato Benigni, presidente dell’Ordine degli Avvocati, ha dato il suo benvenuto ai relatori e ai seminaristi in aula, ringraziando l’avvocato Apolito, organizzatrice del convegno, per il suo lavoro e aver dato alla platea di discutere e riflettere di temi tanto importanti. 

Prima di andar via per impegni lavorativi il Dott. Beatrice ha preso parola e ha sottolineato quanto sia sentita la tematica della tutela dei più deboli, non solo da questi ultimi, ma anche da chi opera in ambito giuridico e sente oltre che un dovere professionale, un dovere umano e sociale verso questi soggetti. “A volte il legislatore arriva tardi o scrive male e non riesce ad andare al di là del proprio naso - chiarisce – immaginate cosa potrebbe accadere se in alcuni ambiti prevalessero determinate interpretazioni del dato normativo. Troppo spesso viene dimenticato l’aspetto culturale della famiglia italiana”.

A seguire il Procuratore Onorario, Ester Apolito, ha introdotto i lavori promossi per sua iniziativa ma nell’ambito dei progetti del Centro Studi dedicato al giudice Rosario Livatino, modello di ispirazione per tanti professionisti quanto Falcone e Borsellino.

La trasformazione culturale partita dal ’68 ha favorito un forte individualismo – asserisce l’avvocato – che ha cambiato i rapporti sociali e ha imposto il principio di autodeterminazione nella nostra società. Così il diritto che era nato come scienza capace di leggere nella natura, si è trasformato a sua volta, privilegiando questa svolta individualista. Oggi parliamo di divorzi, genitorialità, aborto, obiezione di coscienza, maternità surrogata, fecondazione assistita e unioni civili, spaziando in numerose alternative create dal progresso sociale e tecnologico. Ciò che dobbiamo chiederci è: chi sono oggi i soggetti deboli? Sono tutti tutelati dalla legge?”

Assente la Prof.ssa Caggiano, ma in sua vece presente la Dott.ssa Salemme che ha letto una relazione critica sulla varietà di questioni che emergono percorrendo il terreno, per esempio, delle tecniche riproduttive e specificando che in alcuni casi si verificano casi di incertezza, creati dal fatto che alcune ipotesi non sono contemplate dal diritto. Per questa ragione è importante promuovere convegni in tal senso e rendersi conto che le normative necessitano continuamente di essere aggiornate. Nel tenere conto di queste esigenze bisogna darsi come obiettivo anche quello di tutelare tutte le parti in causa.

Source: www.irpinia24.it