L’opposizione contro Gambardella: “Panem et circenses, ma le feste sono finite”

I capigruppo Preziosi e Giordano a muso duro sulle urgenze cittadine, rispetto alle quali la maggioranza non starebbe dando risposte adeguate

giordanopreziosiAvellino – Con “Sipari Aperti” si è determinata un’ulteriore rottura dei già precari equilibri cittadini. Non tanto per la manifestazione in sé, ma sulla mancanza di chiarezza, secondo l’opposizione del consiglio comunale, circa quello che la rassegna intende rappresentare, ossia se qualcuno pensa che possa offrirsi all’opinione pubblica come l’apertura della stagione teatrale, e circa le modalità attraverso le quali si è arrivati all’individuazione di figure che ruoteranno intorno al progetto, le competenze specifiche, i costi, le modalità di selezione.

Questa mattina presso la sala stampa del Comune di Avellino i capigruppo Dino Preziosi e Giancarlo Giordano hanno convocato una conferenza stampa dai toni piuttosto coloriti, ovviamente giustificati da un dibattito che si sta infiammando sui giornali e che ha visto di recente il Pd sottoscrivere un documento di solidarietà all’Assessore alla Cultura, Bruno Gambardella. 

Spieghiamo a Gambardella che le feste sono finite e anche i tempi in cui si poteva recuperare quattro anni di nulla – tuona Giordano – Nessun assessore alla Cultura, fra quelli avvicendatisi, ha brillato o ha trovato un lavoro che potesse continuare, è da ritenersi un fallimento plastico. Invece l’Assessore a questo punto della situazione dice ancora che ci sono tre ipotesi percorribili per il Teatro e fa capire tutto. Noi abbiam fatto un semplice accesso agli atti, a seguito del quale la lettera è stata un esercizio di diritto ispettivo, in cui abbiamo chiesto come si spendono i soldi pubblici. Non facciamo demagogia, altrimenti non avrebbe firmato anche Petitto, dirigente del partito di maggioranza. Non serve alcuna solidarietà, quando gli assessori son pagati coi soldi pubblici, come lavorano deve essere chiaro al pubblico. Del resto si sono buttati soldi col Ferragosto per lasciare il nulla il giorno dopo e procurare qualche voto in più per se stessi. I conti li faremo alla fine, noi rivendichiamo la possibilità di fare il nostro mestiere”

Qualche altro amministratore poi si occupa del restyling a San Tommaso – continua il consigliere – mentre i palazzi cadono, dopo le vicende dei 169 alloggi, del piano di zona, del teatro e dell’ACS. Si sono divisi la camicia di Cristo e dopo non c’è più niente. Assumono lo stesso atteggiamento anche nelle commissioni, basterebbe dare uno sguardo a quelle in cui è presente il consigliere Festa per farsi un’idea”. 

Caputo resta dov’è nonostante due terzi del suo comitato si siano dimessi. E’ il caso di dire “salvate il soldato Caputo”. Non si trova traccia di questo senso di responsabilità di cui tanto parlano. Ed è inaccettabile che si dica “se me ne vado dirò tutto”, tutto si deve dire ora non quando e se si va via, specialmente se si svolge una funzione pubblica – conclude – Non facciano giochini perché andremo alla Procura, già nel prossimo consiglio ci spieghino come stanno le cose, cosa vuol fare questa amministrazione. Il dibattito cittadino non può ridursi ed esaurirsi al congresso del Pd”.

Dello stesso avviso Dino Preziosi, che è entrato nel merito delle questioni tecniche.  “Il Teatro Gesualdo – spiega il consigliere – ha avuto un contributo di 357 mila euro, che fu dato al comune di Avellino quando c’ era il commissario ad acta. Nel 2016 la giunta regionale attribuì questi soldi con affidamento a una società in aus della regione Campania. Non vorrei che se si facesse la stagione teatrale, non si possa fare la gara per la gestione teatrale in virtù di questa convenzione. Il risultato è che come al solito non si pensa alla città o al teatro ma a conferenze per dimostrare che qualcuno si è mosso. Un’istituzione culturale si sta chiudendo nell’indifferenza generali. Non si può far passare SipariAaperti come se fosse una stagione teatrale e inoltra se viene nominato un comitato di gestione i soldi li gestisce il comitato, non l’Assessore alla Cultura. Capisco che ci sia la campagna elettorale, ma allora avevamo ragione a dire che il comitato era inutile”

Ci stiamo assumendo l’onere di far aprire la stagione teatrale e ci domandiamo la politica cosa stia facendo, se si partirà con quali soldi? – entra nel vivo della questione Preziosi -  I finanziamenti pubblici per le attività teatrali ormai servono a costruire consensi e carriere.  Il sindaco e il suo partito prendano una posizione netta o ne chiederemo le dimissioni. Quello del teatro è il disastro più grande dopo il post terremoto, in una città dove si parla solo di tessere. Chiedere scusa alla città non basta più. La cultura non è installare 4 casette o fare manifestazioni lungo il corso senza l’autorizzazione”.

Source: www.irpinia24.it