Isochimica sulla strada della bonifica: oggi il primo incontro tecnico
Presenti al tavolo dei lavori il sindaco Foti, l'Assessore alle Politiche ambientali, le Università di Napoli e Salerno e l'Istituto Superiore di Sanità
Avellino – Si è tenuta oggi a Palazzo di Città la prima riunione del tavolo tecnico – scientifico per l’avvio della progettazione esecutiva per la bonifica superficiale e la rimozione dei numerosi rifiuti speciali e pericolosi nel sito dell’ex stabilimento Isochimica di Pianodardine.
Presenti al tavolo dei lavori il sindaco Foti, l’Assessore alle Politiche ambientali, Augusto Penna, l’Istituto Superiore di Sanità e il C.U.G.R.I. (Centro Universitario per la Previsione e Prevenzione Grandi Rischi), di cui fanno parte le Università di Napoli e Salerno.
Positivo il bilancio di questo primo incontro per il professor Villani dell’Università di Napoli: “Il Comune di Avellino ha già svolto un lavoro importante ed è stato un piacere poter collaborare con loro. A noi resta il compito di supportare l’amministrazione attraverso le competenze scientifiche e tecniche di cui disponiamo. Ci sono fasi e procedure non ancora consolidate ed è in questo che subentreremo noi”.
Priorità è lo smaltimento di cinquecento cubi, come ha spiegato l’Assessore Penna: “Il tavolo si è trovato d’accordo su questa questione e abbiamo sviluppato un cronoprogramma delle attività da effettuare d’ora in avanti. Divideremo in lotti funzionali l’intervento sul sito, partendo dalla rimozione di cinquecento cubi, su cui abbiamo acquisito già il know how. Stiamo inoltre studiando soluzioni sui rinvenimenti di amianto. Da un primo esame sembra che queste concentrazioni non destino preoccupazione, ma c’è da capire se siano relative solo a quell’area o siano caratteristiche della zona”.
Sull’assenza dell’Arpac alla riunione, Penna ha così commentato: “Ad oggi, nonostante una serie di promesse sul loro coinvolgimento nella questione, non abbiamo ancora ricevuto risposta. Noi, però, dobbiamo continuare con i lavori perché non ci sono consentiti ulteriori tempi di attesa. Dobbiamo rispondere alla città. Se l’Arpac vorrà subentrare, noi siamo pronti ad accoglierli”.