“La società diversa”, altro appuntamento con le favole di Francesco Varricchio
L'educatore professionale continua il suo lavoro di scrittura, per sensibilizzare i ragazzi attraverso la narrazione di storie
C’era una volta, tanto tempo fa, in un posto lontano lontano chiamato Serenity, una società di animali che viveva felice. Ognuno era diverso dall’altro e contribuiva con le sue opere e la sua personalità a rendere il paese sereno; tutti si adoperavano affinché la vita scorresse quieta e c’era una grande cooperazione: il più forte aiutava sempre il più debole e ognuno era orgoglioso di ciò che era e di ciò che poteva imparare dagli altri.
Ma un giorno, con il passare del tempo, un sentimento di insoddisfazione cominciò a serpeggiare tra gli animali di Serenity. Uno di loro, Crato, un tronfio ghepardo, cominciò a convincere tutti gli altri che lui era il migliore. “Guardate me: sono bello, atletico, veloce e molto furbo. Che bisogno c’è delle altre qualità? Io ho tutto quello che si possa desiderare! Voi, invece… Ma guardatevi, siete molto strani. Perché non cominciate ad essere come me?”.
E piano piano tutti gli animali del paese cominciarono a cambiare. Non ci furono più uccelli, pesci, gazzelle, leoni o elefanti, ma solo una lunga, infinita schiera di ghepardi. E tutti erano molto fieri della loro uguaglianza, erano felici di non riuscire a distinguere tra Lummo, Rico, Petro o Grass.
Erano proprio uguali! Tutti tranne uno. Fedro, l’elegante cervo, non voleva essere come gli altri! A lui piaceva la sua diversità; gli piaceva distinguersi, avere qualcosa di suo, qualcosa che gli altri non avevano. E non volle diventare anche lui un ghepardo. Lui era cervo e cervo voleva rimanere. “Che scandalo!”, disse Crato al Consiglio degli Animali. “Avete visto Fedro? È un cervo! È semplicemente ridicolo! Così grosso, con quelle lunghe corna e gli zoccoli. Lui non è come noi, non ci appartiene!”. E tutti gli animali cominciarono a deriderlo. Nessuno prendeva le sue difese e nessuno lo aiutava. Fedro soffriva molto per la sua solitudine, ma correva sempre in loro aiuto quando i cespugli di erba divenivano troppo fitti ed i ghepardi non riuscivano più a camminare. Fedro correva lì e mangiava quante più foglie possibili per far passare i suoi ‘amici’ e per consentire loro di andare a caccia.
Un bel giorno Crato, che aveva mangiato troppo, fece un brutto sogno. Sognò di essere rimasto l’unico ghepardo in un mondo di cervi. Tutti lo deridevano, lo prendevano a spintoni ed a calci e lui non osava difendersi. Ad un certo punto, tra i cespugli, comparve Fedro che tuonò in sua difesa: “lasciatelo stare! Non vedete che sta soffrendo per la vostra cattiveria?”. “Ma lui è diverso da noi!”, replicarono. “E’ questo è un bene! Se non ci fosse lui a mangiare tutti i topi del paese vicino, loro si mangerebbero le nostre piante e noi moriremmo di fame”, spiegò Fedro. “Ma lui ha un aspetto ridicolo!”, ripresero. “No, lui è bello così com’è! La diversità è importante: permette ad ognuno di esprimere il meglio di sé ed a tutti di arricchirsi con cose che altrimenti non avremmo. La diversità è il nutrimento dell’anima. Permette di migliorarsi interiormente e di crescere nello spirito”, concluse Fedro. Gli animali ammutolirono. Lentamente si avvicinarono a Crato per chiedergli scusa e, improvvisamente, Crato si ridestò. Aveva gli occhi pieni di lacrime e il cuore gonfio di sconforto per quello che era successo nel suo sogno. Improvvisamente capì!
Nel sogno i ruoli si erano ribaltati e lui aveva provato tutta la vergogna e l’umiliazione e la tristezza che Fedro provava a causa loro. Quella mattina, quando i suoi compagni iniziarono a torturare il povero Fedro, Crato intervenne in sua difesa con il discorso appreso in sogno. I ghepardi lo guardarono a bocca aperta. Poi, piano piano, ognuno cominciò a desiderare di essere ciò che era prima. Ognuno ascoltò la propria natura e ridivenne quel che era: uccello, pesce, insetto, leone, elefante, gazzella. Fedro e Crato erano felici: anche gli altri ora sapevano! La diversità è ciò che rende liberi!
FRANCESCO JAB VARRICCHIO