Avellino – Presentazione di “Settanta Revisited” di Carlo Crescitelli

L'editore Ettore Barra afferma:"Un buon libro deve spingere il lettore ad andare alla ricerca di qualcos'altro"

thumbnail_FullSizeRenderAvellino – Oggi pomeriggio il Circolo della Stampa di Corso Vittorio Emanuele ha ospitato la presentazione del libro “Settanta Revisited” del saggista avellinese Carlo Crescitelli.

L’evento è stato aperto dall’editore del volume Ettore Barra che, in rappresentanza de “Il Terebinto Edizioni”, ha sottolineato i tre motivi che lo hanno spinto alla pubblicazione: in primis l’originalità del testo, difficile da inquadrare in un genere preciso, in quanto è un saggio in cui c’è un forte intervento autobiografico da parte dell’autore; inoltre il taglio umoristico dell’opera, che permette di guardare oltre le apparenze e di guardare la realtà in profondità, e la sua multimedialità, in quanto si presta a diverse chiavi di lettura. “Un ulteriore livello di lettura -conclude Barra- è il rapporto tra presente e passato: Carlo Crescitelli ci parla dei suoi anni ’70 fornendocene una visione molto personale ma il lettore trova inevitabilmente uno spunto di riflessione per elaborare i propri anni ’70. Questo è ciò che un buon libro dovrebbe fare: spingere il lettore ad andare oltre, alla ricerca di qualcos’altro!”.

“Settanta Revisited” è un diario semiserio dei magici anni Settanta, sviluppato fra la grande dimensione pubblica degli eventi che all’epoca rivoluzionavano il mondo, ed il piccolo privato del suo autore: al tempo bimbo prima, adolescente poi. Eppure, secondo lo storico Angelo Imbriani, la “mente giovane”del suo autore gli ha impedito di fare un’operazione nostalgica. “Carlo Crescitelli usa gli anni ’70 per fare una critica del presente -afferma Imbriani.- Gli anni ’70 sono stati gli anni delle ideologie contrapposte: essi stanno al presente come l’autenticità sta alla finzione, in quanto allora le parole conservavano un certo legame con i fatti laddove invece oggi sono spesso vuote, manipolanti e mistificanti. Una società siffatta ci espone al dominio di oligarchie sempre più chiuse e arroganti perché il grande fenomeno verificatosi dagli anni ’70 a oggi è l’eclissarsi della coscienza critica”.

Sebbene il quadro che si rischia di tracciare possa apparire desolante, in quanto sembra che dagli anni ’70 a oggi abbiamo vissuto una grande devastazione, il fatto che ci siano autori come Carlo Crescitelli -in grado di scrivere di tali argomenti in modo così leggero e ironico- forse lascia aperta una speranza: che ci sia ancora qualcuno che possa “ricostruire” partendo da ciò che non è stato completamente devastato e distrutto!

Source: www.irpinia24.it