Amministrative 2017 – Tra Baiano e Sirignano, il resoconto delle elezioni

Dalla diplomazia di Montanaro, ai "promessi calci" di Colucci: i nuovi sindaci a confronto

news58195Baianese – Baiano e Sirignano incoronano due vecchie glorie: i due neo (nemmeno tanto) sindaci non sembrano avere molto in comune però.

A Baiano, le elezioni sono firmate Montanaro. Sindaco bis, subito dopo lo spoglio, Enrico Montanaro presenta sè e i suoi come “l’Amministrazione di tutti”. Ai suoi elettori chiede di festeggiare, sì, ma “con moderazione, nel rispetto delle altre compagini”. Perchè poi, in campagna elettorale, le divisioni sono concesse, e pure le polemiche, ma a seggi chiusi, nella Casa comunale, l’unione fa la forza e la collaborazione la fa da padrona. Politica come confronto, come dialogo. Montanaro lo cerca con i suoi candidati, con i suoi avversari, con i suoi concittadini e con le istituzioni. Con Alaia in Regione coglie l’occasione per fare grandi cose per Baiano: prima le persone, per Montanaro, poi le bandiere politiche.

Un sindaco che spicca se non altro per diplomazia – Montanaro – che chiude un occhio sulle critiche ricevute da chi siederà con lui allo stesso tavolo per lavorare per la sua Baiano. “Spero nella fattiva collaborazione dell’opposizione”, queste le prime parole del sindaco, che con la chiusura della campagna elettorale fa coincidere quella delle polemiche e degli scontri. E’ probabile che questo spieghi perchè i baianesi abbiano riposto per la seconda volta la loro fiducia in Montanaro e si siano rimessi nelle mani della sua squadra: a Baiano, non succedeva dal 1998 e Montanaro, al secondo giro, ottiene pure più consensi rispetto al primo.

Pure Colucci, a Sirignano, ottiene consensi, non per la seconda volta, ma per la terza. Il sindaco Colucci firma il triplete, nell’incertezza di molti in verità, nonostante i circa 400 voti in più rispetto all’avversaria Bellofatto. Raffaele Colucci, infatti, di diplomatico ha poco e niente. Il seggio si è chiuso da pochi minuti, quando lui già dichiara di “mandare via a calci” quelli che non lo hanno sostenuto nell’appena trascorsa tornata elettorale. Un epilogo discutibile, forse, considerando che questi “promessi calci” vanno ad aggiungersi alla presa di posizione del Colucci statista a difesa dei “suoi” che qualche giorno fa aggredivano il consigliere regionale Enzo Alaia.

Per Colucci, la Casa comunale è casa sua. Sirignano diventa trincea: la fascia tricolore gli conferisce la “titolarità” di tenere fuori chi gli sta contro. Sì, perchè “l’azione amministrativa – dichiara lo stesso Colucci - riparte proprio da qui: si cambia registro, fuori (a calci) tutti i nemici”. Le dichiarazioni di questo sindaco, insomma, fanno parlare. Pure pensare. I circa 800 elettori che l’11 giugno non avevano scelto lui, soprattutto.

Source: www.irpinia24.it