Atripalda – Inchiesta buste paga gonfiate, una condanna e tre rinvii a giudizio

L'avvocato del Comune, Freda: "Mi ritengo soddisfatto perchè in questa prima fase è stata acclarata la responsabilità di questi dipendenti"

Atripalda – Si è tenuta ieri mattina l’udienza preliminare, così come deciso dal Gup Fabrizio Ciccone del Tribunale di Avellino, riguardo l’inchiesta sulle buste paga gonfiate che ha travolto quattro dipendenti del Comune di Atripalda. Un’indagine complessa che è partita proprio da una denuncia presentata in Questura dal sindaco Spagnuolo, il quale aveva riscontrato alcune anomalie nelle buste paghe dei quattro dipendenti. I quattro impiegati sono accusati di aver manomesso il sistema informatico in modo da modificare le voci stipendiali ed ottenere così, in busta paga, cifre più alte rispetto ai compensi normalmente previsti per la carica ricoperta. Un’attività che ha danneggiato il Comune di Atripalda che si è costituito fin da subito parte civile per ottenere le somme percepite indebitamente dagli imputati, dal dicembre 2009 al gennaio 2015, che ammonterebbero a diverse migliaia di euro.

Una la condanna e tre i rinvii a giudizio. Questi i provvedimenti dopo svariati rinvii legati a richieste per motivi di salute. Il dipendente Walter Iannaccone, che aveva optato per il rito abbreviato, è stato condannato ad anni 2 e mesi 4 di reclusione, per effetto della diminuente del rito e a rifondere il risarcimento del danno al Comune da liquidarsi in separato giudizio. Per il momento condannato ad una immediata provvisionale di 7mila euro. Una decisione sulla quale il legale della difesa preannuncia ricorso in appello. Gli altri tre indagati sono stati invece rinviati a giudizio dinanzi al giudice monocratico, dottor Argenio, nell’udienza del 27 ottobre 2017. Nell’udienza di ieri mattina, il Comune di Atripalda era rappresentato e difeso dall’avvocato Carmine Freda che dichiara: “Come avvocato del Comune mi ritengo soddisfatto perchè in questa prima fase è stata acclarata la responsabilità di questi dipendenti per le contestazioni che erano state a loro mosse“.

Source: www.irpinia24.it