“Eumenidi” di Eschilo: in scena i ragazzi del Liceo Classico del “De Sanctis”

L'evento si terrà il giorno 6 maggio alle ore 16.00 nell’Auditorium “Falcone e Borsellino” di Sant’Angelo dei Lombardi

Eumenidi-e-OresteSant’Angelo dei Lombardi – Il giorno 6 maggio alle ore 16,00 nell’Auditorium “Falcone e Borsellino” del “De Sanctis” di Sant’Angelo il laboratorio teatrale del Liceo Classico presenta “Eumenidi” di Eschilo.  Il teatro come fenomeno di costume, da sempre fa parte della nostra vita, da sempre ha avuto una funzione pedagogica ed è stato il baluardo della cultura che molti hanno utilizzato come veicolo. Capita di frequente di tornare alle origini e raccontare le gesta dei grandi eroi mitologici.

Le Eumenidi, ultimo atto della trilogia Orestea, affrontano tematiche molteplici e complesse: il ghenos, la guerra, i valori etici, la giustizia, l’ordinamento dello stato, il senso della paura. Nelle Eumenidi Eschilo immagina che la dea Atena abbia convocato per la prima volta “i migliori tra i cittadini” per svolgere la funzione di giudici nel tribunale dell’Areopago. Infatti Oreste, uccisore della madre, viene inseguito dalle Erinni, terribili dee che simboleggiano la spaventosa dimensione di un mondo barbarico e buio, dominato dalla legge del sangue e della vendetta. A questo oscuro mondo ctonio si contrappongono gli dei olimpici Apollo, che aveva ordinato il delitto, e Atena che impone il nuovo criterio della giustizia in sostituzione di quello antico della vendetta. La dea seduce le Erinni fino a renderle concordi con la ragione della città, fino a imporre sui legami ancestrali il nuovo patto politico che instaura tra i cittadini. Pertanto le vendicatrici, divenute demoni benefici, proteggeranno per sempre Atene, della quale esaltano la concordia.

Nel nostro allestimento abbiamo cercato di rendere il senso della trasformazione, che è sempre possibile laddove prevalgano i valori del logos e la superiore ricerca dell’armonia e del giusto. Perciò la feritas delle Erinni è esasperata sia attraverso il trucco e gli abiti sia, soprattutto, attraverso i ritmi tribali della parodo e i movimenti terribilmente rituali del primo stasimo, immaginato come una sardana infernale. In tal modo si coglie più evidentemente la metabolè in esseri benevoli, che addirittura indossano sacralmente il  copricapo purpureo e cantano l’utopico canto della Synoikia. Quasi tutti gli interventi corali sono resi in forma lirica e sono accompagnati dalle suggestive musiche del maestro Nikos Xanthoulis, che vengono eseguite dal vivo da un quartetto di studenti musicisti (violino, sassofono, percussioni, tastiera). Per la prima dello spettacolo ci si avvarrà della collaborazione della Camerata Strumentale dell’Università di Salerno, con cui verranno eseguiti il secondo stasimo e la litania conclusiva. La scenografia presenta le tre parti in cui si svolge l’azione: l’antro del tempio di Apollo a Delfi, il tempio di Atena e l’Areopago ad Atene (si tratta di una scenografia essenziale e simbolica, nonché modulare e mobile); i costumi sono stati realizzati dal Laboratorio teatrale. Per quanto riguarda il testo è stato sostanzialmente rispettato l’originale eschileo, con una traduzione riadattata, negli episodi, essenzialmente in vista di un linguaggio più snello e facilmente fruibile; i cori vengono invece in parte recitati in italiano, in parte cantati sia in greco antico sia in greco moderno. In questo modo i docenti hanno  voluto rappresentare il filo rosso tra passato e presente, l’eternità dei valori della giustizia e della concordia di cui l’opera si fa interprete. In questa direzione va la scelta di abiti moderni per alcuni personaggi (i giudici, le corifee) e, soprattutto, la partecipazione alla processione conclusiva di un rifugiato politico figlio della storia di oggi, Modou, che dovrebbe rappresentare il nostro (utopico?) augurio di integrazione, di tangibile synoikia. Da questa esperienza formativa nasce la necessità  di fare teatro mantenendo viva la tradizione delle commedie(attiche) rivisitandole, aggiornandole , trovando sempre più appigli sul nostro presente. La regia dello spettacolo si muove in un delicato equilibrio tra sogno e realtà e gli interpreti sono bravi nel calarsi nelle parti.

Gli studenti del “De Sanctis”, come ormai da anni, rappresenteranno “EUMENIDI” a: Palazzolo Acreide (SR) il 24/05/2017 ore 9,30; a Palinuro (SA) Antiquarium 03/06/2017 ore 9,30. Tanti auguri agli studenti e ai docenti del Laboratorio Teatrale del “De Sanctis” che ogni anno con serietà, professionalità e amore per il teatro classico, portano avanti una tradizione che è il fiore all’occhiello del nostro Liceo, ottenendo risultati sempre più prestigiosi, da parte del Dirigente Scolastico prof. Giovanni Ferrante, dal D.S.G.A dott.ssa Pina Lotrecchiano e da tutto il corpo docente.

Source: www.irpinia24.it