Il “Gesualdo” verso il fallimento, come la politica avellinese e l’amministrazione Foti

Il Massimo cittadino potrebbe rischiare la chiusura. Sabato 8 aprile l'Assise deciderà sul futuro dell'Ente

teatro1Un altro fallimento dell’amministrazione Foti e non solo, di tutta la città. Il Teatro Gesualdo si avvia verso la chiusura. Uno dei pochi motivi di vanto di Avellino sta per giungere al termine. Irresponsabilità, egoismo e indifferenza le cause o se vogliamo azzardare interessi personali. Sta di fatto che la questione Teatro è l’ennesima prova del fallimento di Foti e compagine che hanno da tempo finito i giochi. Purtroppo la priorità non è il bene della città, bensì strategie politiche. Una rete ingarbugliata che rischia, oggi, di portare nelle sabbie mobili e addirittura far affondare i pochi aspetti positivi di una realtà marchiata a fuoco da tempo come arretrata e poco stimolante.

I flussi di cassa dunque non sono stati soggetti a nessun controllo. Né tantomeno sono state date disposizioni in merito ai soggetti deputati all’incasso. Gli stessi flussi in entrata, vedi ad esempio gli incassi di vendita di pertinenza del Teatro Pubblico Campano, sarebbero stati trattenuti e utilizzati per le necessità dell’Istituzione”, questo quanto riportano dalla relazione dettagliata esposta dal sindaco nell’ultimo Consiglio comunale.

Le colpe sono innumerevoli e scaricarsele l’uno addosso all’altro serve a ben poco. Il danno ormai è fatto. Il tentativo di portare alla luce Avellino, almeno dal punto di vista culturale è stato perso. Per amore della città qualcosa si poteva fare, ma prima. Quando c’era la possibilità di controllare e salvare il salvabile. Ora è troppo tardi.

Nel corso dell’ultima seduta alcuni consiglieri hanno lasciato l’Aula ed è venuto meno il numero legale per procedere alla votazione del Bilancio del Massimo cittadino. Tutto rinviato a sabato 8 aprile, quando si prenderà una decisione sul futuro del “Gesualdo”. E’ giunto il momento per la classe dirigente di deporre le armi, la presunzione, l’arroganza. Ammettere di aver fallito e sperare arrivi dall’ “alto” la soluzione. E poi sparire dalla scena politica e amministrativa di Avellino. Siamo stanchi dei tanti “Ponzio Pilato”. Restituite a voi stessi e alla città la dignità perduta.

Daniela Cataldo 

Source: www.irpinia24.it