Avellino – Bicentenario Francesco de Sanctis, questa mattina al “Gesualdo” l’evento inaugurale

La città ricorda la figura del grande storico della letteratura italiana insieme agli studenti delle scuole superiori

1Avellino- “Francesco de Sanctis e il viaggio del ritorno”. Questo il titolo del convegno tenutosi questa mattina nella cornice del Teatro Carlo Gesualdo per ricordare la figura dello storico irpino a duecento anni dalla sua nascita. Presenti gli studenti delle quarte e quinte superiori dei licei avellinesi, che hanno affollato la platea del teatro per seguire gli interventi dei relatori presenti all’evento e la lezione del professore Toni Iermano sul tema “La gioventù ubbidisce a se stessa, non ubbidisce a nessuno. De Sanctis, il Mezzogiorno e la scuola”.

Se c’è una persona che può parlare agli studenti è proprio De Sanctis” – dichiara Gerardo Bianco, Presidente del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Bicentenario della Nascita di Francesco de Sanctis – “Questa è solo la prima delle manifestazioni che si terranno in provincia di Avellino e speriamo di poter concludere l’anno con la presenza del Presidente della Repubblica, a cui il sindaco di Morra e di Castel Baroni, hanno mandato l’invito per commemorare  oltrebianco De Sanctis, anche Pasquale Stanislao Mancini.”

Bianco ricorda come Francesco de Sanctis abbia segnato non solo la storia culturale del nostro paese, ma anche quella politica. “Recuperare i suoi valori,” – continua – “le lezioni che lui ci ha lasciato, sia dal punto di vista letterario, sia dal punto di vista etico-politico è una questione di grande importanza. Noi vorremmo far rinascere da questa occasione un nuovo pensiero meridionalista, quello che ha segnato la grande cultura italiana”. Conclude con un consiglio alla politica attuale: “L’invito che posso fare è quello di leggere De Sanctis, perché ho l’impressione che non molti lo abbiano fatto”.

Grande spazio alle riflessioni sul Mezzogiorno e sui giovani, in questa giornata, così come sottolinea anche il professore Iermano, grande studioso di De Sanctis. “Il bicentenario non è né un festeggiamento, né una ricorrenza da utilizzare come una festa,” –dichiara- “ma un’opportunità, una vera e propria occasione storica per riflettere sul Mezzogiorno, sulla funzione delle nuove generazione nei processi di cambiamento. Ci auguriamo che in questa iniziativa siano coinvolte le nuove generazioni affinchè siano realmente artefici del cambiamento di un Mezzogiorno ancora arretrato, talvolta dominato da classi dirigenti incolte e da un’opinione pubblica talvolta stanca”.

Sulla questione se la politica odierna possa essere degna delle lezioni di De Sanctis, il professore risponde: “Ogni tempo ha le sue contraddizioni, le sue iermanomiserie, le sue speranze. Il mondo di De Sanctis è un mondo profondamente diverso da quello di oggi, ma un comune denominatore c’è: l’assenza di processi, di pianificazioni, di progettualità, che purtroppo contraddistinguono il Mezzogiorno dall’unità ad oggi, con grandi cambiamenti, ma anche con grandi forze reazionarie che frenano i grandi processi di trasformazione. De Sanctis, sia ben chiaro, è un artefice della modernità, è un rivoluzionario, perché in maniera radicale intende trasformare il mondo e il suo pensiero èsempre azione, è sempre energia, è sempre costante relazione tra l’ideale e la prassi. Ecco, questa è la cosa che dovremmo inculcare nella nuove generazioni e soprattutto far capire alle classi dirigenti: che il mondo si governa con le idee, ma anche con la passione, anche con la moralità”.

L’evento si apre con i saluti dell’assessore alla Cultura del Comune di Avellino, Bruno Gambardella, che ha curato l’organizzazione di questa manifestazione. “È particolarmente importante per me che la comunità scolastica avellinese sia ospitata proprio al Gesualdo per questo incontro, per questa lezione del professore Iermano su Francesco De Sanctis” – dichiara l’assessore. “Ci tenevo particolarmente perché Avellino, capoluogo dell’Irpinia,” – continua- “doveva un riconoscimento all’opera di Francesco De Sanctis ed un riconoscimento al Comitato Nazionale che tanto sta facendo in tutta Italia e in tutta Europa per ricordare il suo pensiero” .

Presente all’evento anche il sindaco di Morra De Sanctis, Pietro Mariani, che concentra il suo intervento sul  messaggio da dare ai giovani e al mondo dell’istruzione, e cioè che l’istruzione è la libertà. Il sindaco del comune che ha dato i natali a Francesco De Sanctis conclude citando le parole stesse dell’irpino: “Cari giovani, studiate, educatevi, perché l’Italia sarà quello che sarete voi”.

Anche Rosetta D’Amelio, Presidente del Consiglio Regionale della Campania, pone l’attenzione sull’attualità del pensiero desanctisiano: “Oggi più che mai ci sarebbe il bisogno di coniugare l’impegno intellettuale con la passione morale e civile, come faceva De Sanctis”. Sottolinea quanto, al giorno d’oggi, i cittadini siano distanti dalla politica e quanto distanti siano le istituzioni, a loro volta, dai problemi dei cittadini.

La manifestazione di questa mattina, quindi, pone l’accento sull’educazione e sul Mezzogiorno. Lo scopo ultimo non è solo quello di ricordare il personaggio di De Sanctis, ma anche sottolineare quanto attuali siano le sue parole e, per questo motivo, quanto importante sia continuare a studiare le sue opere e fondamentale trasmettere i suoi insegnamenti alle giovani menti.

 

Source: www.irpinia24.it