Per le vittime delle mafie: le Acli e “Libera” insieme, per rompere il silenzio
Una veglia ecumenica si terrà lunedì 20 marzo alle ore 20:00 presso il Duomo di Avellino dove, insieme ai familiari delle vittime, ci saranno i rappresentanti delle associazioni.
Avellino – In occasione della XXII Giornata della Memoria e dell’Impegno nella lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione, le Acli di Avellino si uniscono all’associazione Libera in un appuntamento che invita al silenzio, alla riflessione e alla preghiera per ricordare le vittime innocenti delle mafie. Una veglia ecumenica si terrà lunedì 20 marzo alle ore 20:00 presso il Duomo di Avellino dove, insieme ai familiari delle vittime, ci saranno i rappresentanti delle associazioni e i ragazzi del Servizio Civile, ad esprimere con la propria presenza una sete di legalità, giustizia e rispetto oltremodo impellente.
E’ dovere sacrosanto di ogni società civile provvedere al benessere della propria comunità, alimentando una cultura che si fondi sul diritto e sulla difesa del bene, individuale e comune, affinché, le storture del passato non condizionino in maniera decisiva il presente né la progettazione del futuro. E’ con queste finalità, e per restituire alle vittime innocenti la voce violentemente zittita, che la lotta alla corruzione e all’insabbiamento alza il volume nel pronunciare i nomi dei martiri di una società ferita e oltraggiata, in cui la legalità ha sempre più le sembianze dell’eccezione alla regola vigente.
Ai giovani è rivolto un messaggio importante: fondamentale è riconoscere la verità, per intraprendere la strada del giusto e mettere in atto un cambiamento che sia costruttivo e che parta dalle fondamenta di un sistema profondamente compromesso e deviato. E’ l’auspicio sincero già espresso da Antonietta Campanello, moglie di Pasquale Campanello che, Capo della Polizia Penitenziaria, perse la vita a soli 32 anni in un vile attentato camorristico a Mercogliano. Ed è a lui che, relegato nel limbo delle vittime dimenticate, sarà intitolata una traversa di via Annarumma nella mattinata di lunedì prossimo.
Perché la coscienza che ha consapevolezza del bene avverte prima o poi il bisogno di chiedere perdono e la società, per dirsi civile, deve esprimere e mettere in pratica i dettami di una coscienza civile. La presenza delle Acli vuole essere una richiesta di perdono e significare vicinanza emotiva e morale alle famiglie, vittime con le proprie vittime dell’abbandono di una comunità che tutrice dovrebbe essere, ma che meschina e criminale si rivela nel trascurarne i lutti più profondi.
di Eleonora Fattorello