Avellino – Presentazione del libro di Salvatore Biazzo: “Biagio Agnes, un giornalista al potere”

"Agnes aveva dei sogni, era un precursore, era un uomo capace di mettere insieme persone diverse con diverse capacità e tirare fuori il meglio da tutti, oggi non esistono più uomini così"

IMG_2486Avellino - Nel pomeriggio di oggi, in una sala gremita della Camera di Commercio, è stato presentato il libro del giornalista Salvatore Biazzo: “Biagio Agnes, un giornalista al potere”. Presenti in sala la vedova Agnes e la figlia, oltre al vicesindaco Maria Elena Iaverone, il Questore Luigi Botte e il Colonnello Franco Di Pietro. Alla presentazione sono intervenuti il Presidente della Provincia Domenico Gambacorta e l’ex Presidente del Senato Nicola Mancino. L’evento è stato presentato da Gianni Festa, Direttore del Quotidiano del Sud. 

Il libro raccoglie tante testimonianze, raccontando così il vissuto di Agnes. Un uomo capace di mettere insieme persone diverse con diverse capacità e tirare fuori il meglio da tutti. Un vulcano di idee, con una mente organizzativa e un rigore morale che oggi raramente si incontra. Quasi con emozione ne parla Festa, ricordano i periodi in cui lavoravano insieme al Corriere dell’Irpinia: “Il primo ricordo che ho di lui è proprio della prima volta che ci incontrammo alla tipografia Pergola, mi consegnò una copia de “L’isola”, un libro di Alfonso Gatto. Ci sono tantissimi modi di ricordarlo, ma io preferirei parlare di lui, attualizzando il suo messaggio, il suo impegno, il suo vissuto“. 

Il Presidente Gambacorta, influenzato ma comunque presente, sottolinea che nel libro ci sono diverse frasi positive su Biagio. Frasi di persone che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. “E’ una persona che dagli anni ’50 attraversa la storia dell’Irpinia. E’ arrivato ad essere il Direttore Generale della Rai partendo da un piccolo giornale. E’ sempre stato un leader oscuro, dietro le quinte ma da grande organizzatore. Grazie a Biazzo e al suo libro, possiamo vivere un momento di storia irpina”.

Festa riprende la parola spiegando che il lavoro di giornalista è importantissimo anche se viviamo in un periodo buio per l’informazione e per la carta stampata. “I giornali non si leggono più perchè ci sono nuovi meccanismi di comunicazione con internet e i social network. Sono però 100 anni che dicono che i giornali non servono più e continuano ad esistere, c’è un’esigenza di comunicazione tra gli uomini”. Proprio parlando di comunicazione, Salvatore Biazzo, parla di Agnes e del fatto che nonostante avesse una stazza imponete, era un uomo buono, capace di comunicare con tutti. Proprio grazie a questo, è arrivato a diventare Direttore Generale Rai,un’azienda che all’epoca vantava 11mila dipendenti, ma l’ha fatto partendo dal basso. “Ha salito gradino per gradino fino ad arrivare al vertice. Ho voluto documentare la storia della vita di Agnes perchè è un intreccio di tante cose e tutte positive”. Biazzo mostra gran parte della vita di Agnes tramite diapositive, i presenti sono rapiti, sorridono annuendo e ricordando le bellezze del passato, l’Avellino che crescendo piano piano è diventata importante, anche grazie ai personaggi che l’hanno resa tale. Nomi come Aurigemma, Mancino, De Mita. “Lui aveva una visione della vita globale, aveva dei sogni, era un precursore. Ha inventato il televideo, ha ricevuto una laurea magistrale honoris causa in Medicina e Chirurgia dall’Università degli Studi di Parma per il suo programma “Check up”. Fino agli anni ’90 è stato il giornali sta più potente che c’era in Italia”.

Prende la parola l’ex Presidente del Senato Nicola Mancino dichiarando Salvatore Biazzo un pignolo e grande ricercatore. L’ha potuto però fare grazie alla gentilezza e disponibilità della famiglia Agnes. “Biagio è stato un grande protagonista, è nato giornalista ed è vissuto da grandissimo giornalista ed anche grande direttore di televisione. Ha raccolto nel tempo solo consensi ed adesioni. Ha vissuto in un periodo in cui i partiti c’erano e  si misuravano su una diversità ideologico e culturale. Oggi non ne esistono più così. Ma non esistono nemmeno più persone così”.

Source: www.irpinia24.it