“Donne CGIL Avellino” scendono in campo l’8 Marzo per “Ni una menos – Non una di meno”

L'iniziativa, tenutasi stamattina al Circolo della stampa di Avellino, è stata caratterizzato da testimonianze, reading, visioni di "Ferite a Morte" di Serena Dandini e confronti

17160841_10213276619778265_290351757_nAvellino -Oggi 8 Marzo 2017 tante le iniziative organizzate per comunicare un pensiero, per instillare il seme della consapevolezza per un argomento mai stucchevole: la lotta contro la discriminazione e la violenza di genere. Non è passato molto tempo dall’organizzazione di una marcia da parte del movimento delle donne, che ha fatto emergere la sua sorprendente forza e la sua strutturazione, che si è avuta il 21 Gennaio scorso. Da Washington a San Francisco, da Roma a Tokio, dall’India all’Australia, per una giornata le piazze di tutto il mondo erano interattivamente collegate e colorate degli stessi colori. Il rosa, colore che contraddistingueva i cappellini con le orecchie da gatta indossati dalle/dai manifestanti per rimandare al mittente, cioè al neo presidente degli Stati Uniti d’America, Trump, ogni avance sessista. 

Il femminismo – inteso come milioni di persone che sfilano e si uniscono in nome di valori comuni come i diritti, il rispetto e la libertà – potrebbe porsi come testa e cuore di un’idea progressista rispetto a tanti leader, partiti, coalizioni tradizionali, più sfilacciati e deboli. Ma occorre strutturarsi nel profondo come un corpo unito e unico nei confronti di numerose tematiche, spinose e fondamentali, come: l’aborto,  la retribuzione, l’educazione, la lotta alla violenza domestica. Che oggi possa essere un giorno di riflessione e di confronto. 

In Irpinia tanti i tavoli aperti per un confronto sano in materia, nello specifico le “Donne CGIL Avellino”, Coordinamento di Generi e Antidiscriminazione, hanno organizzato un incontro “Ni una menos – Non una di meno” caratterizzato da testimonianze, reading, visioni di “Ferite a Morte” di Serena Dandini e confronti. L’iniziativa ha accolto numerose adesioni: presente il comitato “Un Giorno non ci basta!”, il Centro Antiviolenza Femminile , l’Associazione “La Goccia”, Associazione “Comunità Accogliente” di Mercogliano, Associazione Quaderni Cinema Sud, Associazione Proteo-Fare_Sapere, Teatro 99 Posti di Mercogliano, Fed. Lavoratori conoscenza CGIL-Spi-CGIL, Monia Gaeta scrittrice, Carla Ciccone ginecologa, Antonietta Gnerre Pres. Premio Prata, Domenica Lomazzo Cons. Pari Opportunità Regione Campania, Antonella De Angelis Cons. Pari Opportunità Provincia di Avellino, Gruppo Sì-VII Commissione Cultura.

17160338_10213276584377380_984432336_nLa riflessione inizia su un concetto chiave: i diritti dei cittadini, che racchiudono in sé i diritti delle donne, i diritti dei più deboli e dei “diversi”, cioè di coloro i quali rivendicano diritti che sembrano lontani dalla morale socialmente accettata. Questi diritti dei cittadini si giocano nella scuola, in via prioritaria, perché è lì che formiamo individui e persone consapevoli attraverso una formazione di alta qualità. Ciò su cui è importante riflettere è se nella scuola oggi vengano destinati spazi affinchè questa qualità possa essere espressa e garantita. Il diritto, in senso lato, si costruisce nella conoscenza e la scuola è il luogo in cui questa si forma. Ed è per questo che l’istituzione scolastica dovrebbe essere l’oggetto costante dell’amore e dell’attenzione dei cittadini e della vita politica, quindi legislativa, del nostro Paese lavorando per rendere questo luogo di formazione e crescita sempre più inclusivo e stimolante. 

Letizia Monaco, dell’Associazione Comunità accoglienza di Mercogliano, ci racconta la sua esperienza accanto alle donne. Lei e l’Associazione si occupano dell’accoglienza e assistenza alle donne migranti, arrivate nel territorio irpino dal 2016. Risulta necessario e stimolante avere qualche testimonianza a riguardo: in sala sono presenti Anna e Blessing, la prima arriva dal Camerun ed è in Italia da sei mesi, è sbarcata sulle nostre coste attraverso uno dei drammatici viaggi in mare di cui abbiamo ben idea; Blessing arriva dalla Nigeria, è una giovane donna di 28 anni che ha lasciato la sua terra natìa perchè vittima di violenze domestiche. Nel suo paese studiava per diventare giornalista e ha messo al mondo il bimbo, Emanuel, diventato la sua vita, ma si è vista costretta alla fuga per salvarsi dopo l’ennesimo tentativo di ucciderla avanzato dal padre di suo figlio.  È una donna coraggiosa Blessing, che si è rimessa in piedi e oggi studia l’italiano per poi poter sperare in un lavoro che la metta nelle condizioni di richiedere il permesso di soggiorno e l’avvicinamento del suo Emanuel, momentaneamente affidato ad una zia.

Sono queste le storie che vanno raccontate, che vanno urlate, per seminare il coraggio e la consapevolezza che una via d’uscita esiste. Siate donne coraggiose e forti, siate consapevoli e difendete sempre i vostri diritti.

Si alternano le testimonianze alla lettura e interpretazione da parte dei ragazzi del “Teatro 99 Posti” di Mercogliano, di qualche stralcio tratto da “Ferita a morte”, scritto da Serena Dandini e nato con un’unica intenzione, come afferma l’autrice: “E se le vittime potessero parlare? Volevo che fossero libere, almeno da morte, di raccontare la loro versione, nel tentativo di ridare luce e colore ai loro opachi fantasmi. ‘Ferite a morte’ vuole dare voce a chi da viva ha parlato poco o è stata poco ascoltata, con la speranza di infondere coraggio a chi può ancora fare in tempo a salvarsi”.

17197928_10213276605297903_371575038_nIntervenuta anche Domenica Lomazzo, Consigliere Regionale di Parità che ha dichiarato: “Sono sul piede di guerra e molto attenta alla realtà femminile e ai disagi, nonché soprusi, che quotidianamente noi donne ci troviamo a fronteggiare. La regione sta predisponendo misure eccezionali per erogare nuovi fondi e mettere a regime politiche per le donne vittime di discriminazione e violenza”. “Diventa necessario ed importante – continua la Lomazzo – rendere indipendenti le donne vittime di violenza, ed è per questo che sono state predisposte delle borse di lavoro per le stesse. Il mio impegno si configura anche nella firma di un protocollo d’intesa, che verrà esteso a tutta la regione, per implementare delle politiche di lotta contro la discriminazione e il mobbing sul posto di lavoro. Il lavoro da fare – conclude la Consigliera - è tanto e difficile, per questo risulta necessaria una collaborazione attiva ed una condivisione di azioni tra le varie istituzioni, perché è solo lavorando in sinergia che possiamo raggiungere un obiettivo”.

Alle donne, ma agli essere umani in generale,si raccomanda di superare i recinti in cui veniamo confinati. Che sia una giornata di confronto, che possiamo iniziare a coltivare davvero il seme del rispetto, rispetto in quanto accoglienza e inclusione di ogni uomo indipendentemente dagli orientamenti religiosi, culturali e sessuali. Abbattiamo il muro dell’indifferenza e confrontiamoci, solo in questo modo la “memoria” ha un senso.

 

 

Source: www.irpinia24.it