Eroi e antieroi, vincitori e vinti: la parola a Maria Rusolo (EuDem)

Dopo la direzione nazionale del Pd e il venire a galla di emergenze cittadine ormai incontenibili, il riferimento cittadino di EuDem ha tracciato alcuni punti fondamentali per il futuro del partito e di Avellino

rusolomariaAvellino – In occasione della presentazione del libro “Eroi” del Prof Anzalone, alla quale parteciperà anche l’ex governatore campano Antonio Bassolino, abbiamo intervistato l’avv. Maria Rusolo, che come presidente di EuDem presiederà l’iniziativa. La legalità e la questione morale non solo al centro del dibattito culturale, ma soprattutto al centro dell’azione politica per liberare la città e con essa il Paese dai suoi maggiori problemi.

Avvocato Rusolo, come lei ben sa, i dipendenti del Teatro Gesualdo, non percepiscono gli stipendi da diversi mesi. Se si parla di legalità non crede che bisognerebbe esercitarla innanzitutto nel rispetto di certe regole?

In questo momento mi permetto di accomunare questa situazione a quella che stanno vivendo anche i dipendenti dell’ACS, anche se si tratta di due realtà diverse. Capisco bene la difficoltà legata alla mancata erogazione dei fondi e al mancato pagamento delle fatture alle società che prestano attività lavorative. L’ex presidente del teatro aveva già dovuto intervenire riducendo i compensi, perché non arrivavano i finanziamenti. Il problema della pubblica amministrazione quando ci sono società esterne che erogano servizi presso strutture pubbliche è un problema gravissimo. L’ACS, da quando c’è stato il commissariamento, non corrisponde ai lavoratori il dovuto. Questi dipendenti non rispondono direttamente all’ACS, ma sono legati alle cooperative. Naturalmente diventa come il cane che si morde la coda, se le cooperative non vengono pagate ne fanno le spese i lavoratori. Sono situazioni esplosive, perché dopo 14 mesi non si può più immaginare di non individuare delle soluzioni. Come ho spesso detto nei mesi scorsi, probabilmente il Teatro che vive la stessa sorte avrebbe fatto meglio a rimaner chiuso, in attesa di recuperare i fondi dalla regione. E nel caso del Teatro bisognerà verificare anche com’è andata la stagione, capire se l’istituzione ha funzionato, visto che nella gestione precedente si sono fatte letteralmente le pulci.

All’immobilismo e alla non pervenuta visione di futuro per le questioni cittadine, intende rispondere domani alla presentazione del libro “Eroi” e tentare di tracciare un percorso alternativo per la nostra città?

Ovviamente lo farò, ma cercherò di lasciare la parola a uomini del calibro di Bassolino, che ha un percorso politico piuttosto ampio e forse può darci qualche lezione e come lui anche il professore Anzalone ci dirà cosa si aspetta da questa città per il futuro. Con EuDem abbiamo da molto tempo individuato la strada dell’europeismo, perché solo così si possono recuperare valori ideologici e culturali che caratterizzano una comunità. La legalità è uno dei temi fondamentali in commissione europea, con lotte concrete alla corruzione. C’è oggi una forte reazione alla politica dei partiti, che non è necessariamente disaffezione alla politica, perché nelle associazioni che si occupano di cultura, di sociale la cittadinanza si riscopre partecipe. Nutro quindi profonda speranza nel fatto che la gente possa recuperare il senso di appartenenza e fare propri concetti come la legalità. Il primo passo è partire dalle nuove generazione, educando ed istruendo, come faceva Don Puglisi.

Secondo lei in politica cosa significa essere un eroe?

In politica l’eroe, come diceva Berlinguer, è chi non accetta ciò che il sistema impone, chi reagisce ad un tesseramento farlocco, chi non si adegua alle primarie truccate e fa rispettare le regole delle Statuto, chi accetta le regole della democrazia e si batte per un partito unito, chi rifiuta una poltrona per non tradire l’elettorato e quello in cui crede ed ha sempre creduto.

Se il politico eroe è questo, quando si parla dell’Avellino migliore, facendovi appello a chi ci si riferisce?

L’Avellino migliore non ha una collocazione o un colore, è semplicemente quella di chi vuole vivere nella maniera più corretta, non accettando il lassismo e l’inefficienza e si fa portatrice sana del rispetto delle regole, quindi non può essere l’Avellino di chi contesta la ZTL solo perché deve accompagnare il proprio figlio con l’auto fino all’ingresso della scuola, perché se piove si bagna. Qualsiasi movimento in questo momento vuole venire alla luce lo faccia e dica la propria. La politica in generale e il mio partito nel caso specifico devono assolutamente dialogare con i pezzi della società per costruire un programma adeguato alla rinascita di Avellino.

Dopo eroi e antieroi, si potrebbe parlare di vincitori e vinti. Il Pd come esce dopo l’ultima direzione nazionale e soprattutto come ne esce il partito provinciale?

Facciamo un tesseramento coerente e reale innanzitutto, poi tutti coloro che hanno rappresentato la storia politica di questa provincia si occupino di costruire una segreteria seria, che tenga conto della necessità di un ricambio generazionale. I giovani devono avere la possibilità di dimostrare quello che sanno fare. Per quanto riguarda il nazionale, il Pd deve recuperare i valori della sinistra, che non appartengono né a chi esce né a chi rimane. Noi siamo di sinistra, rimaniamo nel partito democratico e porteremo avanti le nostre battaglie, nel rispetto della democrazia. Abbiamo le idee chiare e infatti diversi mesi fa abbiamo inviato un documento a Matteo Renzi  perché tornino centrali questioni come quella morale e meridionale.

 

Source: www.irpinia24.it