Senerchia – Il Comune vince la causa contro Gasparro

Il consigliere di minoranza, già candidato sindaco contro Grillo, decade dall'incarico per incompatibilità

downloadSenerchia - Il Tribunale di Avellino da ragione al Comune di Senerchia nel contenzioso con un consigliere di minoranza dichiarato decaduto per incompatibilità. Il Tribunale di Avellino – Sezione I Civile (pres. Di Paolo, relatore Russolillo), con ordinanza su R.G. n. 3795/2016, ha respinto il ricorso del consigliere comunale di Senerchia Alessandro Gasparro contro l’Amministrazione comunale – guidata da Beniamino Grillo – che lo aveva dichiarato decaduto dalla carica per incompatibilità dovuta a lite pendente.

Il consigliere rimosso – già candidato sindaco alle ultime elezioni amministrative contro la lista di Grillo – sosteneva di aver superato la causa di incompatibilità avendo rinunciato all’azione promossa per un contributo di ricostruzione ereditato. Ma l’Amministrazione del comune dell’Alto Sele aveva ritenuto che non risultava estinta la situazione di carattere sostanziale sottesa alla lite pendente. L’avvocato Marzia Mattei dello studio legale Sorvino-Sabia ha dimostrato in giudizio la correttezza dell’operato del Comune e l’insussistenza di qualsivoglia lesione del diritto all’elettorato passivo del ricorrente.

Il Tribunale avellinese in composizione collegiale ha definitivamente sentenziato accogliendo le ragioni dell’amministrazione di Senerchia ed ha respinto il ricorso del consigliere di minoranza, condannato anche a rifondere le spese di lite. “L’amministrazione - sottolinea il sindaco Grillo a nome della maggioranza – è soddisfatta della sentenza ed è giusto anche ricordare che, già durante la campagna elettorale del 2016, la posizione del consigliere comunale decaduto per incompatibilità – allora candidato sindaco – era ben nota. Se fosse stato eletto, cosa sarebbe accaduto? Che decadendo, ci saremmo ritrovati con il rischio di un Comune commissariato. Dunque è stato fondamentale far luce su questa vicenda con questo pronunciamento del Tribunale che chiude, così, questa pagina”. 

 

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