“Cartelle pazze” – Passaro: “E’ necessario sospendere completamente la procedura”

L'avvocato auspica una verifica complessiva dei meccanismi di emissioni delle cartelle di cui i cittadini sono inondati, per le numerose falle presenti nel sistema

pAvellino – Tenuto stamattina, nella sede di “Cittadini in movimento”, un incontro volto a specificare le azioni che i cittadini devono porre in essere per verificare la correttezza o meno degli avvisi di accertamento notificati in questi ultimi giorni dall’Ufficio Tributi del Comune di Avellino.

L’ Avvocato Massimo Passaro è stato colui il quale ha chiarito numerosi questioni sulla vicenda, prima tra le quali la valenza dell’autotutela notificata tramite Pec: “Questo strumento, l’autotutela, utilizzato dalla maggior parte dei cittadini bisogna chiarire che non blocca il contenzioso in quanto non ne sospende i termini. Non tutela quindi il contribuente dai passi successivi alla notifica delle cartelle, che sono l’ingiunzione e in ultima istanza il pignoramento. Anche qui va chiarito che noi, come professionisti, affianchiamo gli utenti ma dobbiamo anche sollecitarli a scrupolose verifiche sulle proprie abitazioni, bisogna guardare bene le misure delle proprie case, compiere un calcolo veritiero del sottotetto ma soprattutto fare un controllo adeguato tra l’anagrafe e l’ufficio tributi per verificare eventuali errori o aggiornamenti non fatti. Anche perchè dalla notifica  della cartella, il contribuente ha circa 60 giorni per presentare ricorso, dopo i quali scatta l’ingiunzione e in quel caso non si può più entrare nel merito della questione“. 

Oltre a fornire delle linee guida per l’utente, Passaro indica a suo parere quale sarebbe la strada da seguire da parte dell’Amministrazione comunale: “Esiste un precedente, ovvero il comune di Genzano ha portato una questione analoga in Consiglio di Stato, vincendo la querelle. Bisogna quindi stare attenti a ciò che si pone in essere. Noi abbiamo speso fior e fiori di soldi per interpellare il Tar non entrando in Consiglio di Stato, quando probabilmente sarebbe stata una scelta saggia”

Ciò che credo sia necessario - continua Passaro – è una sospensione di  tutti gli avvisi di accertamento di tutti i tributi (Tari, Tares e Tarsu) per verifiche. Anche perchè mi chiedo se continuando in questo modo, e ricevendo tutti i ricorsi dalla maggior parte dei contribuenti, il Comune riesca a verificare tutti gli errori commessi in 45 giorni (a partire dal giorno di ricezione da parte dell’utente della cartella)? A  che cosa si espone il Comune? Probabilmente a dover ammettere una serie di incongruenze e di errori commessi, mentre i giudici tributari  condanneranno l’amministrazione che ha compiuto l’ennesimo disservizio“. 

Sarebbe quindi più opportuno - conclude Passaro – da parte dell’amministrazione bloccare completamente la procedura, controllare ciò che nel meccanismo non funziona (come ad esempio il quasi completo scollamento che c’è tra l’azione dell’anagrafe e quello dell’ufficio tributi) per poi riemettere nei termini congrui gli atti di notifica al cittadino“. 

Source: www.irpinia24.it