Valle del Sabato – L’impegno e la sfida del gruppo “Si Può”
"Chiediamo ai consiglieri provinciali di opporsi all'ampliamento dello Stir". Franco Mazza: "Non buttiamo la spugna. Io e tanti altri abbiamo ancora nella mente lo sguardo di persone care che non ci sono più e chiedevano aiuto"
Avellino – Questa mattina presso la sala stampa al primo piano di Palazzo di Città, si è tenuta la conferenza stampa del gruppo consiliare Si PUO’ per quanto riguarda i fatti relativi alla Valle del Sabato e all’esito della mozione presentata in Consiglio Comunale qualche giorno fa per il no all’ampliamento delle attività dello STIR di Pianodardine. Presenti in sala, oltre ai capogruppo di SI PUO’ Nadia Arace, Roberto Montefusco e Nino Sanfilippo, diversi membri del comitato “Salviamo la Valle del Sabato”.
Prende subito la parola la Arace che con voce piena e forte dichiara che la questione della Valle del Sabato merita grande attenzione. “Il gesto più vergognoso del consiglio e dell’amministrazione comunale è il silenzio. Noi abbiamo detto no all’ampliamento dello STIR di Pianodardine, ma sono in previsione nuove funzioni, nonostante le 36mila tonnellate di rifiuti prodotti ogni anno.
L’amministrazione comunale non ha fatto nulla in merito, e il Consiglio Comunale avrebbe almeno dovuto aprire una discussione per Avellino, dire basta a nuovi impatti devastanti su un territorio già fortemente segnato, che vede anche la presenza di diverse malattie croniche”. Nadia continua: “Santa Maria Capua Vetere ha ottenuto un nuovo Stir, noi no, ed è per questo che dobbiamo combattere. Irpinia Ambiente sta realizzando un nuovo progetto che dimostri come 36mila tonnellate non giovino all’impatto ambientale. Dobbiamo garantire una sana qualità dell’aria, ma non possiamo farlo con una centralina da cui non provengono i giusti dati”.
Parla di nuovo del Consiglio Comunale dicendo che devono ammettere e certificare che quello è un sito contaminato e richiede una bonifica. Ringrazia poi i comitati che si stanno battendo per salvare la Valle del Sabato e stanno aiutando gli amministratori a sbagliare il meno possibile.
La Arace passa la parola al collega Roberto Montefusco. Esprime il suo dissenso per la classe politica che non ha tutelati gli interessi della città. Ricorda che il gruppo SI PUO’ si batte contro l’ampliamento dello STIR e la bonifica del territorio.
“Quella è un’area fortemente vissuta, non solo industrializzata. Il Partito Democratico vota contro atti concreti e il Sindaco Foti fugge e non fa nemmeno da guida alla sua maggioranza politica dimostrando ancora una volta inadeguatezza”.
“Lì c’è una bomba ecologica di cui parlano sia le associazioni ambientalistiche che Legambiente. Il Consiglio ha scelto la direzione opposta di fronte a quello che chiedono i cittadini. Sono loro a dover essere ringraziati perché continuano a tenere l’attenzione molto alta sulla questione”.
Nino Sanfilippo dice che i consiglieri fanno fatica a capire quello di cui si parla perché non si sforzano nemmeno di leggere le carte della mozione che è stata presentata. “Era chiara, ma comunque non è stata capita. L’ARPAC chiedeva nuovi approfondimenti, ma Penna non era interessato alla cosa nonostante abbia partecipato alla marcia. Non si spiega il perché delle persone che hanno votato no alla mozione. Questa supercazzola che ci propongono in Consiglio non basta più a nessuno.
Il lavoro dei consiglieri di SI PUO’continuerà e sarà totale e consapevole”.
Chiede la conferenza il Dr. Franco Mazza, del comitato “Salviamo la Valle del Sabato”: “Voglio ringraziare questo gruppo consiliare che ci ha ascoltato”.
Dice di avere un rammarico, cioè che al convegno del 9 dicembre sulla Valle del Sabato sono stati presentati dati e si è detto alla città di Avellino che è anch’essa coinvolta nell’inquinamento e può assumere un ruolo guida nel percorso di riqualificazione, ma la risposta è stata nulla, non è stato colto nulla di quanto detto.
“Bisogna avere il buonsenso di fermarsi, vi invito tutti a venire a sentire la puzza che noi respiriamo ogni giorno. Non buttiamo la spugna, e questo perché io e tutti gli altri hanno ancora nella mente lo sguardo di persone care che non ci sono più e che chiedevano aiuto”.
Laura Cucciniello