Caro Matteo, De Mita ti aveva avvertito…

Renzi si assume le responsabilità della sconfitta. Forse ha sentito l'odore quando il dato dell'affluenza degli italiani alle urne saliva sconsideratamente e sopratutto quando gli exit poll annunciavano la netta vittoria del No. Non a caso prima della chiusura delle urne, intorno alle 21, ha annunciato la conferenza stampa di mezzanotte, dove ha presentato al popolo le sue dimissioni dopo 1000 giorni di governo.

comborenzi-demita-k87h--656x369corriere-web-nazionale_640x360Renzi si assume le responsabilità della sconfitta. Forse ha sentito l’odore quando il dato dell’affluenza degli italiani alle urne saliva sconsideratamente e sopratutto quando gli exit poll annunciavano la netta vittoria del No. Non  a caso prima della chiusura delle urne, intorno alle 21, ha annunciato la conferenza stampa di mezzanotte, dove ha presentato al popolo le sue dimissioni dopo 1000 giorni di governo. 

Eppure, Ciriaco De Mita l’aveva preannunciato nello scontro politico – generazionale che si è tenuto tra gli ormai entrambi ex presidenti del Consiglio su La7: “Se perdi è per la connessione con la legge elettorale. Se tu non hai questa consapevolezza che Dio ti aiuti“. Poi lo mise in guardia: “C‘è l’eventualità che tu fallisca, fai attenzione. Se fossi giurista avrei dificoltà a leggere la riforma così come è stata fattaSono favorevole all’ eliminazione del Senato, ma non a un Senato composto da 100 persone tra consiglieri regionali e sindaci. Io avrei fatto un Senato dei notabili che rappresentano una comunità cresciuta. Non con funzione di giurisdizione, ma di consiglio. Mettere i cinque senatori a vita ed ex presidenti del Consiglio con consiglieri regionali svista imperdonabile, non ci può essere discussione feconda”.

Per poi criticarlo duramente sul suo modo di fare politica: “Questo mestiere lo sai gestire solo in maniera autoritaria. Non cambi partito, ma cambi amicizie.Facendo il sindaco di Nusco, nella terra dove sono nato, ho messo insieme 25 Comuni di un area di montagna dispersa. Ho aiutato i sindaci a crescere. Aiutare gli altri a far qualcosa è meglio di avere la pretesa di fare tutto per gli altri”.

Al di là di ogni posizione non si può non ammettere che il leader di Nusco ha impartito a Renzi una grande lezione di politica o meglio di vecchia politica. Ormai la nuova ci ha fatto rimpiangere quella dei grandi partiti popolari. In quanto si è ridotta a una  frammentazione di partiti che non hanno più alcuna identità, una mera “accozzaglia”. Un termine coniato proprio da Renzi, ma che in questo caso non si riferisce al popolo del No. 

Purtroppo il Premier ha peccato di troppa presunzione, non nata per caso,  ma per opera dei “cattivi consigli” arrivati dall’ex Presidente della Repubblica Napolitano, dall’alta finanza, anche americana. Il tutto alimentato dalla stessa Europa. Insomma Renzi poteva rappresentare davvero il nuovo, ma si è sporcato le mani nei poteri forti, quelli antichi e non superati  che pretendono l’egemonia assoluta. Il caro Matteo però si è dimenticato della cosa più importanza, cioè degli italiani, gli stessi  che ancora  oggi non riescono ad arrivare a fine mese. In fondo anche la Costituzione gliel’ha suggerito: “Il popolo è sovrano“. Se solo l’avesse ascoltata, invece di volerla cambiare a tutti i costi …

Daniela Cataldo

Source: www.irpinia24.it