Referendum costituzionale: Italiani al voto fino alle 23

Sebbene tutti dovrebbero a oggi conoscere i motivi del Sì e del No, proponiamo un breve ripasso per un voto più consapevole

1460536434-0-erice-avviso-pubblico-per-la-ristampa-delle-tessere-elettorali-in-vista-del-referendumAvellino – Da questa mattina alle 7.00 si può votare per il referendum costituzionale. Dopo mesi di campagna elettorale, che ha visto da ambo gli schieramenti l’uso di varie argomentazioni e di linguaggi non sempre canonici e politically correct, il 4 Dicembre è arrivato.

Fino a questa sera alle 23 tutti gli aventi diritto potranno recarsi alle urne a esprimere il loro parere sul cambiare o meno la Costituzione del nostro Paese. Ricordiamo che gli uffici elettorali sono aperti, in caso di problemi con la tessera elettorale.

Dopo il voto all’estero, per il quale da anni esiste una normativa che permette agli italiani fuori sede di partecipare alla vita politica dell’Italia, oggi tocca agli italiani in patria. Possono votare tutti coloro che hanno la residenza nel comune dove si trovano e coloro che hanno richiesto di fare i rappresentanti di lista in un’altra città, mentre restano purtroppo fuori dall’appuntamento referendario quanti non sono rientrati o non hanno potuto dare la loro disponibilità ai seggi del luogo in cui sono attualmente locati. 

Sebbene tutti dovrebbero a oggi conoscere i motivi del Sì e del No, proponiamo un breve ripasso per un voto più consapevole.

Con il Sì non si abolisce il bicameralismo, ma la condizione paritaria tra le due camere, con una riduzione di senatori da 315 a 100. Secondo il fronte del Sì questo cambiamento produrrà non solo risparmio, ma una possibilità di maggiore velocità nell’iter legislativo. Secondo il fronte del No il risparmio sarebbe calcolato come il costo di un caffè all’anno, ma il problema principale sarebbe che i senatori, con l’abrogazione dell’art.58, non saranno più eletti con il voto dei cittadini che hanno raggiunto il venticinquesimo anno di età, ma saranno scelti tra sindaci e consiglieri di regione.

Tra gli argomenti del Sì c’è la revisione del Titolo V e quindi l’abolizione delle Province, che il provvedimento Del Rio ha solo ridimensionato. Secondo i sostenitori del No ci sarebbe una concentrazione di potere in mano allo Stato sproporzionata in base al principio federale che dava ai cittadini più spazio decisionale, attraverso gli enti di mezzo.

Un altro risultato secondo il fronte del Sì sarebbe l’abolizione del Cnel (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro), un ente ritenuto inutile e dispendioso e rispetto al quale anche una parte dei No avrebbe espresso un certo assenso nell’eliminarlo. L’opposizione, però, si è fatta più dura proprio sulla cancellazione del Cnel, la cui presentazione come quesito singolo avrebbe avuto certamente l’esito sperato dalla maggioranza, invece, la proposta si trova in un programma di modifica che comprende 37 articoli della Costituzione, sui quali c’è profondo disaccordo.

Sono questi i motivi principali su cui si è incentrato lo scontro refendario, senza scendere nei dettagli tecnici e nelle conseguenze in caso di vittoria del Sì o del No. Ci sono milioni di articoli e di dibattiti televisivi ancora consultabili on-line, c’è per i più studiosi la possibilità di confrontare il testo attuale e quello previsto in caso di esito positivo. Insomma oggi si vota, ma se siete indecisi avete ancora molte ore per capire in che senso preferite davvero pronunciarvi.

Il referendum è senza quorum, ma questo non vuol dire che non sia necessaria la maggiore partecipazione possibile. Per quanto sia un diritto rimanere a casa, bisogna tenere a mente che la nostra non scelta delega sostanzialmente agli altri le decisioni sul futuro di questo Paese. 

 

 

 

Source: www.irpinia24.it