Avellino – L’accattonaggio dilaga nell’indifferenza

Il divieto di accattonaggio imposto dal sindaco Paolo Foti si è rivelato un vero e proprio flop. Ad Atripalda la stessa ordinanza datata 2009 funziona perfettamente, vediamo il perchè...

polizia-accattoni-2L’accattonaggio nel centro città è diventato ormai incontrollabile, nonostante l’ordinanza dello scorso aprile firmata dal sindaco Paolo Foti. In ogni angolo delle principali strade, ormai quotidianamente, è facile imbattersi in qualche soggetto che chiede l’elemosina, a volte anche insistentemente. Alcuni mesi fa un’anziana, dopo essersi rifiutata, ha subito pesanti insulti e imprecazioni. E non si tratta di un caso isolato. Il Comandate della Polizia Locale ha spiegato che “l’ordinanza riguarda solo le molestie nei confronti del cittadino. La mera presenza non consente all’operatore di intervenire e sanzionare”. Ed è questo il reale motivo per cui la disposizione di Foti è stato un vero e proprio flop.

Spostiamoci, infatti, a qualche chilometro di distanza, precisamente ad Atripalda. Qui nel 2009 l’allora sindaco decretò che oltre il divieto di accattonaggio con relative sanzioni, anche lo spirito di carità poteva costare caro, con multe fino a 500 euro. Un’azione posta in essere soprattutto per tutelare i minori. La cittadina del Sabato fu una delle prime ad adottare questo tipo di provvedimento, dopo Assisi, Venezia e Firenze. Ha preso poi maggior vigore nel 2012 con l’attuale amministrazione del primo cittadino Paolo Spagnuolo. Quest’ultimo ha difatti disposto l’intensificazione dei controlli, con l’aiuto dei Carabinieri e della Polizia Municipale.

I risultati non sono tardati ad arrivare. I Carabinieri iniziarono a sequestrare a decine di soggetti il denaro da loro raccolto per consegnarlo al Comune. Nell’aprile del 2015, invece, un rifugiato nigeriano fu condannato a pagare un’ammenda di 50 euro. Nel 2012 una donna rumena è stata denunciata per essere stata sorpresa mentre chiedeva l’elemosina davanti a una Chiesa servendosi della figlia di tre anni e il provento dell’attività di accattonaggio sequestrato. Analogo episodio nel 2014. Ma non solo, per contrastare il fenomeno che stava verificandosi nuovamente all’inizio del 2016 con l’arrivo dei numerosi profughi ad Atripalda e nei comuni limitrofi, la Polizia municipale sorveglia costantemente locali, chiese e supermercati.

Un piano di controllo e prevenzione che funziona alla perfezione ed è utile a combattere l’insediamento della criminalità organizzata. Non bisogna guardare il singolo episodio, ma la rete oscura che si è creata intorno a queste persone che non garantisce per nulla la sicurezza dei cittadini. Bastano pochi accorgimenti e il reale utilizzo delle forze dell’ordine per fare in modo che, in generale, qualsiasi ordinanza non rimanga mera carta straccia. 

Cataldo Daniela 

Source: www.irpinia24.it