Avellino – Referendum, Imposimato: “No ad una Riforma autoritaria e sostenuta dai grandi gruppi finanziari”

Il Presidente Onorario della Corte di Cassazione oggi in Irpinia su iniziativa del Movimento Cinque Stelle

quareytoAvellino - Il referendum sulla riforma costituzionale si avvicina e le forze politiche si stanno organizzando per informare i cittadini  nelle ultime ore di campagna elettorale rimasta. Il giudice Ferdinando Imposimato, Presidente Onorario aggiunto della Corte di Cassazione, è intervenuto questo pomeriggio ad Avellino per spiegare l’importanza di votare No e difendere la Costituzione, su iniziativa del Movimento Cinque Stelle al Carcere Borbonico.

Dinanzi ad una sala gremita, Imposimato ha così esordito: “Sono molto preoccupato per tutto ciò che sta accadendo ormai da mesi. Questi sono segnali di inizio di una nuova dittatura che dobbiamo assolutamente respingere con un  voto consapevole il prossimo 4 Dicembre“. A conferma delle sue idee, ha raccontato alla platea la recente vicenda che lo ha visto protagonista nella Capitale. All’Università degli Studi di Roma Tre, le autorità accademiche dell’ateneo hanno deciso di imporre il proprio veto al confronto, proposto dagli studenti per il No.

“Io sono stato invitato dagli studenti – ha spiegato il Giudice – ho scritto una lettera al Rettore in cui facevo presente che il silenzio non si addiceva al referendum, perché il silenzio scatta il giorno prima del voto. Il problema della campagna referendaria non può essere equiparata alla campagna elettorale per le elezioni. Quest’opera di informazione è doverosa soprattutto per gli studenti. I ragazzi hanno chiesto al rettore di poter fare questo incontro sul referendum e questa richiesta è stata bocciata a voce“.

“Non si mette il silenzio sulla questione referendaria –  ha continuato – addirittura con un periodo di 20 giorni di anticipo. Si fa questo per cercare di impedire di informare i cittadini che la Costituzione del ’48 è una carta meravigliosa che va salvaguardata, mentre la riforma del governo è un guazzabuglio verso la strada della dittatura”.

Non sono di certe mancate le accuse rivolte a Renzi: “Ci troviamo dinanzi ad una deriva autoritaria di una legge ispirata da poteri bancari e realizzata da unplatea premier ignorante e pericoloso. La democrazia è in pericolo –  ha aggiunto – e ad ispirare la modifica della Costituzione sono stati i grandi gruppi bancari internazionali, intervenuti in maniera diretta per modificare una Carta ritenuta troppo socialista, diminuendo i diritti dei lavoratori ed impedendogli di fatto di protestare. Sono complottista? – si è chiesto – “No, mi sono informato per 30 anni ed ho aperto gli occhi. Oggi c’è una nuova strategia della tensione: non più con il terrorismo, ma con le leggi ingiuste”.

A concludere la campagna del Movimento Cinque Stelle per il No, c’erano inoltre il parlamentare pentastellato Carlo Sibilia, Paola De Cunzo, consigliere comunale di Monteforte Irpino, Francesca Maio, consigliera comunale a San Giorgio del Sannio e Bartolomeo Laudato, consigliere comunale ad Airola in provincia di Benevento.

A suggellare le motivazioni di Imposimato, è stato poi Carlo Sibilia, il quale ha dichiarato: “La riforma prevede una chiusura delle libertà personali e politiche . L’opposizione, infatti, così facendo sarà annientata. Se dovesse vincere il Si il Partito Democratico si troverebbe con una maggioranza schiacciante al Senato in base alla protezione dell’art. 57, in quanto avrebbe la rappresentanza di 58 senatori.  Non si parla quindi più di riforma della costituzione, bensì di una vera e propria votazione politica. Chi sceglie il Si, vota Renzi. Questa è una truffa: non fa risparmiare nulla, non accelera il processo di creazione delle leggi e non diminuisce la burocrazia modificando in quel modo assurdo l’articolo 70″.   

All’accusa di Renzi di proteggere la casta, il parlamentare pentastellato ha risposto: “Questi sono argomenti inesistenti. Il premier parla di schede elettorali inventate, evidentemente è sotto uso di sostanze psicotrope. Le motivazioni del Si, si fondano su castelli di sabbia. Non si possono buttare a mare 47 articoli della carta costituzionale”. –  Ha sottolineato - “Votare No è una scelta di responsabilità”. Sul percorso dei grillini ha infine aggiunto: “Non abbiamo lasciato nulla di intentato. Ci siamo impegnati e continueremo a farlo per tenere in piedi la nostra Costituzione. Se vince il No, conserveremo i nostri diritti fondamentali”.

 

Source: www.irpinia24.it