Vertice in Provincia – Effetto Domino unica soluzione

Lo spostamento è l'unica via e si procederà in questa direzione, la delegazione incrocia le braccia e non approva. Gambacorta: " Deluso da questo comportamento, parliamo di emergenza "

15171267_10210559975785298_2285425378369215527_nAvellino – Si è concluso da pochi minuti il vertice in Provincia tra il Presidente Domenico Gambacorta e i rappresentanti delle scuole Luigi Amabile e Liceo Scientifico Mancini. Alla delegazione di studenti si sono accodati anche genitori e docenti.

Per fare un ripasso di tutto, in modo da avere chiara la situazione, spieghiamo che attraverso delle verifiche fatte in alcuni istituti, e che stanno procedendo in tutto il territorio avellinese, si è evinto che l’Istituto De Luca non è agibile perciò sarà sgomberato, occupando la sede di via Scandone dello Scientifico, che a sua volta occuperà la Ragioneria sita in via de Concilis, preparando le valigie a questi ultimi studenti in direzione istituto Scoca.

L’effetto domino ha suscitato la rabbia e le proteste di Amabile e Mancini, i quali di comune accordo, da stamattina stanno manifestano dinnanzi alla Provincia. Una volta giunti alla corte di Gambacorta, moltissimi gli interventi di studenti e docenti finalizzati a rivendicare storia, modalità di sgombero sbagliata e diritti calpestati.

Il presidente replica, puntualizzando che la sicurezza degli studenti vale più di ogni altra cosa, perciò l’ordinanza verrà rispettata. “ I lavori inizieranno il 26 Novembre e termineranno il 1 Dicembre – dice – una norma costituzionale prevede la collaborazione tra gli enti, ed è quello che bisogna fare “. Il presidente, attraverso dati forniti dalle presidenze degli istituti, enuncia il numero di aule a disposizione. “ Al Mancini ci sono 53 classi e 11 laboratori, la Ragioneria 42 + 9, il De Luca 44 + 5 e a via Scandone 48 + 6. Questi dati ci sono stati forniti e, mediante un ulteriore controllo, verificheremo che sia tutto come riportato per iniziare il trasferimento “. “ Parliamo di più di 900 ragazzi che devono andare a scuola – continua Gambacorta – anche loro hanno dei diritti e se non seguono regolarmente le lezioni si andrebbe incontro a un reato “.

La folla controbatte sul tema della sicurezza, la quale non è stata certificata per l’Amabile e il Mancini. Bisogna fornire documenti ufficiali e non parole per garantire tranquillità a tutti gli studenti. Inoltre, sempre sull’effetto domino, gli studenti non sono molto propensi a muoversi dalle proprie sedi, perciò non è escluso un prolungamento dello sciopero.

“ Sono amareggiato e deluso – commenta Gambacorta – dinnanzi a simili problemi sento parlare di senso di appartenenza a un immobile e frasi poco rispettose da parte di chi occupa un posto statale. Siamo in emergenza e non ci sono altre vie d’uscita, mi aspettavo più comprensione invece siamo davanti a commenti fuori luogo e a proteste senza senso “.

Per quanto riguarda la sicurezza degli edifici di via de Concilis, il presidente promette altre verifiche. “ Siccome altri edifici avevano la priorità – spiega – abbiamo controllato altri strutture prima di proseguire con controlli a tappeto ovunque. Non possiamo dire al 100% che le sedi di via de Concilis siano sicure perché la documentazione non c’è. Ciò nonostante, se gli studenti non sono sicuri, procederemo con controlli precisi e metteremo a disposizione di tutti i risultati “. Sulla richiesta di occupare altri edifici, il presidente delucida la folla: “ Molte scuole e strutture di Avellino non sono di proprietà della Provincia ma del Comune, perciò spetta a loro fare i sopralluoghi, io rispondo solo degli edifici di nostra competenza “.

Dunque tutto deciso, altra via d’uscita non c’è. Al termine dell’incontro molti studenti si avvicinano a Gambacorta per avere ulteriori chiarimenti, e dalla folla si sente anche la parola “ vergogna “ , attribuita, secondo il loro punto di vista, all’azione errata della Provincia a riguardo della vicenda.

Siamo alla guerra dei poveri. Da un lato chiaramente andiamo incontro a disagi per le scuole colpite dall’effetto domino, ma dall’altro stiamo parlando di 950 alunni che non possono restare senza scuola, perciò il buon senso deve vertere nel tendere una mano a chi è più in difficoltà, mettendo da parte il resto, comprendendo l’emergenza. Dopotutto sono tutti sulla stessa barca, e remare in direzioni differenti non gioverà a nessuno.

di Michael Mambri

 

Source: www.irpinia24.it