Riforma costituzionale, Gelli: “Per un’Italia in salute, tornino allo Stato le competenze esclusive in materia di sanità”.
In visita ad Avellino, l'Onorevole del Pd promette: "La vittoria del Sì riformerà il sistema sanitario italiano, debellando disparità regionali e garantendo a tutti i cittadini gli stessi diritti riguardo a servizi, cure e assistenza.
Avellino – Il Circolo della Stampa ha ospitato ieri sera l’On. Federico Gelli, responsabile nazionale sanità del Partito Democratico che, in attesa del Referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre, ha fatto il punto sugli effetti in materia di sanità della riforma del Titolo V della Costituzione, nell’ambito di un dibattito intitolato “Per un’Italia in salute”.
“Il 4 dicembre avremo la possibilità di modificare in meglio il futuro del nostro sistema sanitario – ha affermato Stefania Di Cicilia, sindaco di Villamaina e medico che, insieme al deputato Luigi Famiglietti, ha introdotto il dibattito -. Con la vittoria del Sì sarà modificato il titolo V della Costituzione e verrà superata la cosiddetta legislazione concorrente tra Stato e Regioni che ha creato 21 sistemi sanitari diversi in tutta Italia, causando una disuguaglianza inaccettabile per il diritto alla salute che il nostro Paese deve garantire. Lo Stato – ha continuato Di Cicilia – potrà finalmente tornare ad avere il primato in tema di politica sanitaria e sociale, ponendo fine alle derive federaliste che hanno portato in questi anni all’accumulo di sprechi nella spesa e all’acuirsi di quel gap storico tra Nord e Sud del Paese“.
Campania, Puglia e Calabria sono le regioni che oggi maggiormente patiscono gli effetti di un sistema sanitario, carente e frantumato, che non si fonda su principi universali, che lo regolino, rendendolo efficiente. E’ quanto emerge dagli interventi di medici e professionisti del calibro di Antonio D’Avanzo, ex Presidente dell’Ordine dei Medici, Armando Tirone, Ettore Novellino, Presidente dell’Ordine dei Farmacisti, Franco Russo di medicina generale, consigliere comunale del capoluogo, Carlo Iannace, impegnato in attività volontarie di prevenzione sul territorio, tutti unanimemente concordi nell’appoggiare una riforma che si propone di ristabilire un equilibrio, riaffermando la preminenza dello Stato, tra l’altro, in materia di sanità.
“Sono almeno dieci anni che si parla di riformare il Titolo V della Costituzione – ha dichiarato l’On. Gelli -, da quando cioè la precedente riforma, quella voluta nel 2001 dal centrosinistra, che riconosceva alle Regioni la piena autonomia legislativa, ha iniziato a generare effetti collaterali imprevisti, avendo involontariamente creato un sistema ambiguo in cui non è chiaro a chi, tra Stato e Regioni, spetti la competenza nel fare le leggi su una lunga serie di materie. Come risultato, la Corte Costituzionale ha dovuto gestire negli ultimi 15 anni un numero infinito di contenziosi tra Stato e Regioni”. La proposta è, dunque, quella di restituire allo Stato la competenza esclusiva in merito alle disposizioni generali e comuni per la tutela della salute e per la sicurezza alimentare, e di lasciare alle Regioni quella inerente alla programmazione e all’organizzazione. “L’esistenza di 21 modelli sanitari diversi genera una disparità che va ad incidere pericolosamente sulla vita delle persone – ha affermato Gelli -. E’ necessario che lo Stato si riappropri di una competenza centrale, con la possibilità di intervenire anche sulle competenze esclusive delle Regioni, qualora queste si dimostrino incapaci di gestire le proprie prerogative“.
Gelli ha, inoltre, anticipato che la Legge di bilancio 2017 prevederà un incremento del fondo sanitario nazionale di 2 miliardi di euro, che vadano in parte a finanziare l’acquisto di farmaci antitumorali innovativi e in parte a garantire l’assistenza gratuita a pazienti affetti da malattie rare. l’Onorevole ha poi espresso profonda soddisfazione per la “Legge sul rischio professionale”, che andrà ad aumentare le tutele per i medici e le garanzie di risarcimento per i cittadini, qualora dovesse essere accertata una responsabilità da parte del medico. Già approvata alla Camera dei Deputati il 26 gennaio di quest’anno, la legge sarà presentata oggi nell’aula del Senato e, a questo proposito, Gelli si è soffermato sulla necessità di intervenire anche sul sistema bicamerale italiano, sostenendo, in risposta alle accuse di attentato alla Democrazia, che “il nostro è uno dei pochi Paesi democratici che governa con due camere, risentendo pesantemente di lentezza burocratica e costi esorbitanti, che potrebbero essere evitati se il Senato, che è un piccolo motore di riserva della democrazia del nostro Paese, non avesse più uno statuto paritario“.