Ardemagni illude, Lasagna accende la luce – al Cabassi finisce 1-1

L'Avellino va avanti su rigore, il Carpi pareggia dopo 60'' e chiude i Lupi nella propria area. Punto d'oro per Toscano e compagni, ma la situazione è tutt'altro che serena

ardemagni-1Carpi  – Restano ancora seri dubbi sulla conferma di Toscano come trainer irpino e la gara di oggi potrebbe essere un’ultima spiaggia, ma se vogliamo ascoltare le dichiarazioni di Walter Taccone e il suo “ Toscano non si muove “ il pareggio di Carpi non dovrebbe arrecare problemi o mal pensieri nella testa del tecnico calabrese. Tuttavia, pur se il pareggio in trasferta non è da buttare, resta grande preoccupazione per la posizione in classifica dell’Avellino e per la prestazione insufficiente, tanto per cambiare. Il modo in cui si è fatta uccellare la retroguardia, in occasione del gol del Carpi, e l’assedio successivo senza neanche l’orgoglio per una reazione, è deprimente. Evidentemente a questi ragazzi non gli si può chiedere di più, le potenzialità sono scadenti e si vede chiaramente a occhio nudo senza la necessità di istituire l’arcaico Processo di Biscardi.

AL PICCOLO TROTTO.  Emozioni evanescenti nella gara del Cabassi. Carpi e Avellino giocano alla stregua del lancio lungo senza costruire occasioni pericolose. Un leggero vantaggio è da attribuire ai padroni di casa, che negli ultimi minuti del primo tempo prova ad alzare il baricentro arrivando anche alla conclusione con Pasciuti, servito da un’ottima sponda di petto di Crimi, ma Radunovic con un eccezionale riflesso si oppone.

DAI E VAI.  Nella ripresa la gara si infiamma e diventa bellissima. Ardemagni (50’) si conquista un rigore anticipando la chiusura di Romagnoli che lo stende in area, per il signor Mainardi ci sono gli estremi per assegnare la massima punizione e dagli 11 metri lo stesso Ardemagni spiazza Colombi. Purtroppo per i Lupi, il vantaggio esterno dura poco più di 60’’ perché Crimi, da calcio piazzato al limite dell’area, pennella al centro per la sponda di Mbaye che serve Lasagna, il quale di prima intenzione trova la testa di Perrotta, che salva sulla linea, ma nonostante ciò, questi riesce a insaccare sfruttando a dovere il tap-in. Dopo la rete del pareggio, gli uomini di Castori, in trans agonistica, si scatenano e sfiorano il raddoppio con Bianco che a tu per tu con Radunovic cicca la sfera permettendo l’intervento facile dell’estremo difensore bianco verde.

PUNTO D’ORO.  Il Carpi schiaccia del tutto il piede sull’accelleratore e spinto da un Di Gaudio particolarmente ispirato, che fa impazzire Gonzales e Migliorini, cerca in tutti i modi di trovare la rete del vantaggio. Si gioca in un fazzoletto di campo, ossia l’area irpina, e Toscano cerca di rinforzare il centrocampo inserendo Lasik al posto di Ardemagni (scelta non compresa considerando che l’ex-Carpi stava giocando molto meglio del collega di reparto Mokulu) e poi, costretto, butta Donkor nella mischia per via dell’espulsione di Migliorini maturata per doppia ammonizione.

Con le unghie e con i denti, al triplice fischio, il punteggio è di 1-1 e l’Avellino ritorna a fare punteggio, se pur minimo, in trasferta dopo il pari di Vicenza. Resta un po’ di amaro in bocca per come è stato gestito male il vantaggio ma per come si era messa la gara il pari va più che bene. Ciò nonostante la classifica desta preoccupazione … prossima fermata, la vittoria in casa sabato prossimo con il Pisa, per il Carpi invece, continua la sua astinenza da vittoria dopo una sconfitta e due pareggi.

di Michael Mambri

 

 

Source: www.irpinia24.it