Avellino – Immigrati sfruttati per raccogliere nei cassonetti abiti poi rivenduti

Un cittadino si intrattiene a parlare con un addetto ai lavori e fa l'amara scoperta

abiti usatiAvellino – E’ di questi giorni il tema “Trump è in ognuno di noi”, perché Trump rappresenterebbe il nostro lato oscuro, la nostra irrazionalità. Analisti, politologi e filosofi dal 9 Novembre si interrogano sull’essenza di questo cambiamento radicale che investendo l’America, investirà probabilmente buona parte degli equilibri di questo mondo. E’ vero, il mondo sta cambiando e non riusciamo a coglierne le cause, se non dopo averne verificato gli effetti. Suddividiamo la realtà in barbare categorie e questo influenza, più di quanto immaginiamo, la nostra risposta concreta ai problemi. Salvo qualche esempio di virtù, è tutto selvaggio. Il razzismo più selvaggio o il buonismo più cieco e sempre a discapito dei più disagiati. 

E’ il caso dell’accoglienza in Italia, che, non per proporzioni, ma per gestione delle attività di inserimento dei richiedenti asilo, lascia ancora troppo a desiderare. Lo vediamo in città come la nostra, dove non a caso qualche mese fa furono sequestrati 7 centri di accoglienza. Numeri superiori a quelli consentiti, strutture inadeguate, gestite da cooperative improvvisate, nate per lucrare sull’accoglienza dei profughi. Oltre le segnalazioni costanti degli avellinesi, circa la perplessità nel vedere ogni giorno decine di immigrati appostarsi per le strade a chiedere l’elemosina, arriva ora un’altra importante testimonianza.

Un nostro concittadino, dopo aver visto ripetutamente un immigrato frugare nei cassonetti alla ricerca di abiti, si è adoperato per regalargli qualcosa di suo. Nel momento della consegna del capo di vestiario, il nostro testimone si è trattenuto in una conversazione con il ragazzo, il quale gli ha spiegato di raccogliere gli abiti su “commissione”. I profughi, non sappiamo se regolari o irregolari, vengono accompagnati in città e dotati di zaini per la raccolta. Carichi e carichi di vestiti usati e gettati, sono ripescati dai cassonetti, pagati a misero prezzo e destinati di nuovo al mercato dai compratori, che a quanto pare lavorerebbero nell’hinterland. Una vera e propria organizzazione, illegale ovviamente, che ci consegna l’ennesima amara realtà: miseria, sfruttamento, lavoro nero. 

E’ questo che intendiamo per ospitalità? Riuscirà la politica a occuparsi seriamente di queste emergenze, senza pregiudicare aiuti o innescare una guerra tra poveri? 

Trump, del resto, se vogliamo prendere per buona l’interpretazione del suo personaggio, non è solo chi alza i muri, ma anche chi, senza barriere, “dimentica” gli altri. 

di Francesca Contino

Source: www.irpinia24.it