Ciofani gela il Partenio – Toscano è ai titoli di coda

Il Frosinone fa valere il blasone contro un Avellino disordinata e distratta. Sfortuna per i Lupi nel finale ma la squadra è all'interno del tunnel

ciofaniAvellino – Fischi, cori offensivi verso squadra e società e tanta delusione. Questo è lo scenario di Avellino dopo l’ennesimo passo falso, stavolta tra le mura amiche ove i bianco verdi perdono anche l’imbattibilità. Il palo di Mokulu allo scadere grida vendetta, ma sarebbe stato un barlume di luce laddove il cielo è perennemente cupo. Toscano ha ribadito più volte che non si sarebbe mai dimesso, ma dopo quest’oggi si suppone che il divorzio è prossimo … in qualunque forma!

IN CAMPO.  Il “ rinnegato “ Toscano, non abbandona il suo stile camaleontico e nel match verità contro il Frosinone, il quale potrebbe portare la sua avventura in bianco verde ai titoli di coda, si presenta con 4-3-1-2 con Soumarè rifinitore e il duo Castaldo-Verde. In opposizione ai Lupi, mister Marino giunge al cospetto dell’Avellino con un classico 4-4-2 con Soddimo, libero di agire sulla mediana, e il tandem infido e pericoloso Dionisi-Ciofani.

PICCOLO TROTTO.  Gara opaca al Partenio con i Lupi che spingono al piccolo trotto contro un’avversaria di rango decisamente più elevato e che riesce facilmente a mettere in difficoltà i lupi, palleggiando superbamente a centrocampo, settore ove l’Avellino è alla ricerca di uno o più ingranaggi funzionanti. Soddimo dai 35 metri prova a spaventare Radunovic, che con una mano salva il risultato, e poi, sempre dalla distanza, lo stesso numero 10 ciociaro scheggia la traversa su punizione. Ma nell’intermezzo tra i due episodi, (30’) Crecco ingenuamente si fa strappare la sfera da Soddimo, e poi sciaguratamente lo stende in area (anche se le immagini video non chiariscono bene la posizione). Il signor Pezzuto di Lecce, consigliato dal guardalinee assegna il penalty, e Ciofani, con un po’ di fortuna, insacca portando in vantaggio il Frosinone.

COME FERRARA.  Lupi di rabbia ma senza un filo logico, amministrati dal solo Paghera a centrocampo che si distingue per disimpegni e palle perse, tentano in tutti i modi di trovare il pareggio ma ogni prova è vana. Al 64’ l’Avellino reclama un rigore per una trattenuta su Ardemagni netta da parte di Brighenti, ma l’arbitro lascia correre. Da li in avanti il cronometro scorre veloce, e ogni rintocco suona come un macigno sulla testa del contestatissimo Toscano, al quale la curva Sud ha promesso una crociata dopo l’ennesima prestazione incolore.

Allo scadere, anche il fato si beffa dei Lupi, perché su un corner di Paghera, Mokulu lasciato solo da ogni marcatura, di testa timbra il palo a un passo da Bardi, e con tale episodio la gara si conclude … notte fonda sull’Avellino e su Toscano.

di Michael Mambri

 

 

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