Tramonta San Tommaso – lunedì vertice in Prefettura per risolvere il caso Cocchia

Leonardo da Vinci, Valle e Rione Parco le possibili ubicazioni. La preside Immacolata Gargiulo: "E' il Comune a decidere, il nuovo plesso di san Tommaso spetta a noi, lo attendiamo da sette anni "

Avellino -  La vicenda Enrico Cocchia sembra giunta a una fase di stallo. Lunedì 7 Novembre alle ore 12.00, si terrà un altro vertice in Prefettura, questa volta quello definitivo,  il quale sancirà la fine della telenovela e il chiarimento sull’ubicazione degli 850 ragazzi, ancora senza scuola.

Le aule messe a disposizione dal comune sono sparse in più zone di Avellino: 16 alla Leonardo Da Vinci, 10 nell’istituto di Valle, il quale deve solo adempiere alla rassettazione e al completamento delle norme anti-incendio del sito, e 9 nella scuola di Rione Parco.

Tramonta l’ipotesi San Tommaso, sito che poteva mettere a disposizione venti aule, per via di alcune dinamiche ancora in work in progress, come l’impianto di riscaldamento e il controllo termico. Dettagli, che per essere risolti impiegherebbero diverso tempo quando, nella fattispecie, occorre risolvere l’arcano velocemente. In virtù di quest’ultimo aggiornamento, il dirigente scolastico del plesso di San Tommaso Immacolata Gargiulo esprime il suo pensiero: “ Non siamo ne io ne la preside della Cocchia a decidere dove fare scuola – dice – è il comune il titolare di assegnazione. All’indomani del sequestro dell’istituto di Via Tuoro Cappuccini, da Palazzo Città sono avanzate delle ipotesi, e la nostra scuola è stata inserita nella lista. Mi riferisco al plesso nuovo di San Tommaso, che noi aspettiamo da 7 anni, il quale è praticamente completato, manca solo l’autorizzazione per occuparlo “. “ A questo punto – continua – ho ritenuto opportuno far sentire la mia voce a riguardo, siccome nell’istituto dove siamo ora non abbiamo più classi e ritengo che sia giusto che il nuovo plesso sia inaugurato dagli alunni di San Tommaso, è un loro diritto dopotutto “.

Alcuni genitori degli alunni della Cocchia sembrano non aver gradito l’ipotetico spostamento, forse non sono solo ragioni logistiche. “ Su questo punto non entro in merito – continua – voglio credere che la motivazione che ha spinto alcuni padri e madri di famiglia a protestare fosse scaturito da negatività a livello logistico, e non perché la nostra ubicazione è in periferia. Poi, ognuno può pensare e dire ciò che vuole, siamo in un paese democratico “.

L’Irpinia è una terra ad alto rischio sismico, perché non effettuare prevenzione invece di continuare continuamente a leccarci le ferite. Si poteva intervenire prima, e non aspettare che alcune scuole, vedi i controlli del Procuratore Rosario Cantelmo, il quale ha segnalato già moltissime scuole non a norma, e non ritrovarsi ad oggi in situazioni così drammatiche.

“ L’84% degli istituti italiani non sono a norma – spiega – e qui in Irpinia non abbiamo edifici anti-sismici ma adeguati. Ci rifacciamo a ciò che fu esplicato dal Dottor Faiella nel 2005, ossia il suo impegno nella valutazione degli edifici pubblici irpini. Questi, stilò delle fasce e il comune non è stato con le mani in mano, perché molti di essi sono stati resi adeguati. Adesso però, bisogna pensare alla seconda fascia perché se, Dio non voglia, venisse un terremoto come quello accaduto in Centro Italia, non basteranno gli adeguamenti “.

“ Io sono continuamente in contatto con il Comune – conclude il dirigente scolastico – e so che ci sono dei progetti che interessano diverse scuole. Se gli esperti ci diranno che potremo stare solo per un periodo limitato ce ne andremo. Per quanto riguarda il nuovo plesso di san Tommaso, ripeto, sono sette anni che aspettiamo e dobbiamo ottenerlo, i ragazzi lo meritano “.

di Michael Mambri

Source: www.irpinia24.it