Renzi Day ad Avellino – Il pensiero dei manifestanti

Tony Della Pia esprime le sue perplessità verso la riforma e, insieme agli altri seguaci del NO, rivendica i diritti calpestati. Il commento: " Approvare la riforma è un insulto alla democrazia "

dpAvellino – Il Renzi Day ad Avellino ha diverse sfumature. Nonostante i tanti cittadini accorsi al teatro Carlo Gesualdo per assistere all’intervento del Premier, il quale illustrerà le motivazioni per le quali il SI al Referendum, che si terrà il 4 Dicembre, è la scelta più giusta per l’Italia, la protesta, compattatasi fuori dal suddetto luogo di agglomerazione, esprime il suo dissenso verso tale riforma e le varie trame che la suddetta cela per raggiungere un determinato scopo. Tony della Pia, leader della protesta nonché esponente di spicco di Rifondazione Comunista, esprime il suo pensiero a riguardo. “ Oggi siamo qui a manifestare tutta la nostra contrarietà alla riforma che Renzi e i suoi adepti stanno sostenendo. La Costituzione nasce dalla Resistenza, la difendiamo per questo, e non vogliamo che questo governo mai eletto vada a manomettere questa Costituzione accentrando i poteri nelle mani del governo “.

Della Pia spende parole anche sul Job Act, incalzando una contrarietà che ha visto l’Italia solo prostrarsi alla disoccupazione. “ Siamo qui anche per gridare il nostro NO alla              “ Buona Scuola “ e al “ Job Act “  - spiega – e in modo particolare, per l’Irpinia, con lo sblocco Italia, perché anche se passasse questa riforma, andrebbe a calpestare i territori, con le trivellazioni e l’eolico selvaggio, facendo diventare tutti i siti di questa provincia, che loro hanno come obiettivo, utilizzabili per i loro scopi. Noi pensiamo che oggi è giusto manifestare e lo faremo “.

Dati allarmanti del job act … disoccupazione ed emigrazione alle stelle. “ Il Job Act è un fallimento – commenta – perché ha reso precaria la vita dei lavoratori. Ha tolto diritti acquisiti con la lotta del movimento operario negli anni 60-70 e non ha prodotto nuovi posti di lavoro. C’è stato un forte dispendio di risorse pubbliche, perché per i finanziamenti dati c’è stato un boom di assunzioni, e dopo tre anni, con il termine di quest’ultimi, si è passato al licenziamento degli assunti. Inoltre, c’è stato un incremento dei voucher, ossia la vera e propria legalizzazione dello sfruttamento del lavoro “.

“ Crediamo che la politica sociale ed economica di questo paese vadano cambiate – continua – ma il governo Renzi e i suoi discepoli non possono farlo. Questa si chiama “ Opposizione Sociale “ , la quale ha una proposta ufficiale che noi difenderemo “.

Ma se dovesse vincere il si? “ Si accentrerebbero i poteri nelle mani del governo. Ad esempio: Se Renzi volesse trivellare l’Alta Irpinia può farlo con un decreto che si scrive e si approva da solo. Insomma, l’Italia regredirebbe da un punto di vista democratico: il Parlamento verrebbe svuotato da ogni funzione e, nello stesso tempo, avremo un senato di nominati “.

“ In settimana si voterà per la Provincia – conclude Della Pia – sarà un’elezione, dal punto di vista costituzionale, ove la Democrazia sarebbe calpestata perché i cittadini non avranno diritto di esprimere il loro pensiero. Non è questa la Democrazia, noi vogliamo che quest’ultima da formale diventi partecipata e, indipendentemente dal 4 Dicembre, chiediamo alla popolazione irpina di mobilitarsi per riportare la Democrazia allo sviluppo economico e sociale anche in questa terra “.

di Michael Mambri

Source: www.irpinia24.it