Telecamere nelle scuole – Il Provveditore Rosa Grano: “Atto preventivo, ma di forma repressiva”

Bisogna agire - conclude il Provveditore - in una logica di consapevolezza e non di autorità

173805761-e8157e2d-be00-4243-8a64-99f0f5858992Avellino – Abbiamo raggiunto telefonicamente  il Provveditore agli studi della Provincia Rosa Grano, per un suo punto di vista a seguito dell’approvazione alla camera della legge che prevede l’utilizzo di telecamere di videosorveglianza nelle scuole e negli asili: “E’ sicuramente un atto di prevenzione – afferma il Provveditore - soprattutto alla luce dei casi che si sono avuti, numerosi senz’altro, di violenza nelle scuole  e negli asili. Ma devo riconoscere che non so quanto fosse necessario un intervento di questo tipo, come misura cautelare o sanatoria della problematica”.

“E’ un provvedimento  - continua Grano - che va oltre la visione educativa perpetrata nella scuola e nell’infanzia, si va incontro, si legittima una forma repressiva che garantisca una condotta consapevolmente consona all’ambiente lavorativo da parte dell’insegnante. Ma il risvolto della medaglia esiste ed è la perdita di autenticità della stessa insegnante che si sente minata e delegittimata nell’esercizio delle sue funzioni. Come se fosse sottoposta a costante verifica, sarebbe quindi indotta, o trattandosi di un insegnante indotto, ad avere un atteggiamento il più congruo e sobrio possibile, evitando certo casi di delinquenza e maltrattamenti sui ragazzi, ma dall’altro perdendo anche l’aspetto affettuoso della relazione maestra/alunno in quanto una carezza, ad esempio, potrebbe prestarsi a facili fraintendimenti per cui tali condizionamenti causerebbero sicuramente uno sbilanciamento nell’originalità della costruzione della relazione“.

Bisogna agire - conclude il Provveditore – in una logica di consapevolezza e non di autorità, così si semina l’educazione ed il rispetto non minando la professionalità degli insegnanti né privando i genitori di vedere accertato il lavoro svolto dalla docenza,attraverso ad esempio, visite collegiali come verifiche“. 

Source: www.irpinia24.it