Avellino – Referendum, il vice ministro Zanetti spiega le ragioni del Sì

"Un sì per lo sviluppo del Paese e dell’Irpinia"

3Avellino – “Un Sì per l’Irpinia”, così il vice ministro dell’Economia, Enrico Zanetti, apre la conferenza stampa presso la sede di Scelta Civica di AvellinoSono presenti all’incontro il vice presidente nazionale del partito, On. Angelo Antonio D’Agostino, il Consigliere regionale, On. Enzo Alaia, e il Coordinatore provinciale di Scelta Civica, Rino Buonopane.

Zanetti, promuove le ragioni della riforma costituzionale al voto nel prossimo referendum del 4 dicembre con le ragioni dello sviluppo, puntando alla crescita del Paese e dell’Irpinia in particolare.  Sostiene, infatti, come l’Irpinia debba ripartire dall’industria: “In questo territorio bisogna scommettere sulla manifattura. Non possiamo vivere esclusivamente di servizi. C’è spazio per uno sviluppo anche in queste aree, con un forte rilancio industriale. Ma bisogna riportare alcune competenze al governo nazionale – continua - per svilupparle, senza lasciarle ad una serie di micro ambiti regionali”.

Il vice ministro prosegue evidenziando quelli che ritiene i motivi fondanti delle ragioni del sì: “Superamento del bicameralismo paritario, più stabilità al Paese, riduzione del numero dei parlamentari, dei costi della politica. Impossibile votare contro”. Nel corso del suo intervento sottolinea, invece,  la sua contrarietà ai sostenitori del No. Stessa posizione assume nei confronti del fondatore del suo stesso partito, Mario Monti per “aver intrapreso una scelta assurda e puramente in funzione anti Renzi“.

Lancia quindi dure stoccate agli avversari politici contrari, come Ciriaco De Mita e Giulio Tremonti: “Il fronte del no ha rappresentanti di ogni tipo ed estrazioni con un comune denominatore pari a zero. Da una parte c’è chi rinnova il paese, dall’altra accozzaglia indistinta che sa aggregarsi quando c’è da bloccare, ma si divide quando bisogna proporre”. 

Al di là delle motivazioni tecniche, Zanetti spinge molto sulla leva economica: “Il sì avrebbe una ricaduta positiva per il rilancio del Paese perché, attraverso le politiche energetiche e la promozione dell’Italia nel commercio all’estero, si darà la possibilità a qualunque governo di condurre una politica industriale rispettosa dei territori, rappresentati dal nuovo Senato delle Regioni”.

Il vice ministro, infine, conclude difendendo il Jobs Act: “Si conferma uno strumento importante che ha determinato numerosi posti di lavoro, sono aumentati i licenziamenti ma sono diminuite le dimissioni perchè non si possono più fare dimissioni in bianco.” 

 

 

Source: www.irpinia24.it