Buona Scuola … ma non troppo! – Stefania Giannini ospite al Convitto

La visita del ministro dell'Istruzione all'istituto Pietro Colletta smuove le masse degli insoddisfatti appartenenti al panorama scolastico ed ex-LSU, i quali vogliono chiarezza e certezze sul loro futuro

14563572_10210187793000961_2925270558123395816_nAvellino – La situazione ad Avellino è sempre più drammatica, e non solo per quanto riguarda la politica, ma anche nel settore della pubblica istruzione pian piano si stanno sgretolando tutte le certezze e i diritti che andrebbero rispettati. Questo pomeriggio, folle di manifestanti, purtroppo in piccola quantità, dai docenti, passando per gli impiegati ex- LSU, fino a studenti giovanissimi, si sono appostati nei pressi della villa Comunale esibendo stendardi che denunciano il fallimento della riforma costituzionale “ Scuola Buona “ , approvata il 13 Luglio del 2015, in vista dell’incontro che si è tenuto alle ore 16.45 tra l’Istituto Convitto Nazionale Pietro Colletta e il ministro della Pubblica Istruzione, Stefania Giannini.

Tale emendamento riguarda ogni settore della scuola e la parte lesa, tanto per cambiare, è rappresentata dai lavoratori. “ Ci sono 300 lavoratori che, oltre a garantire la pulizia, hanno decorato tutte le scuole di Avellino e provincia e ora, in riferimento alla data di fine appalto, ossia il 30 Novembre, non sanno quale sarà la loro collocazione perché ancora deve essere chiarito “ – queste le parole di Gerardo Petracca, sindacalista della UIL, il quale si fa portavoce dei manifestanti ex-LSU -. “ I 300 lavoratori in questione – continua – non possono essere impiegati solo ed esclusivamente nel settore pulizie e vorremo sapere quale sarà il loro destino, considerando che la volontà di lavorare c’è. Si devono sforzare per trovare una soluzione “.

14642353_10210187789080863_1030286218603544734_nSul settore docenti invece, insegnanti sul piede di guerra accusano i sindacati di non aver tutelato tutti, bensì solo alcuni “ eletti “ e ciò è indecoroso perché ogni persona gode di diritti che devono essere tutelati e rispettati. A riguardo, una professoressa spiega i dettagli della presa in giro di questa riforma:” Noi, appartenenti alla graduatoria permanente di Avellino, non abbiamo fatto domanda della Buona Scuola, perché la legge 107 ci imponeva di andare via dalla Campania perché non c’erano posti disponibili, allora noi abbiamo deciso di restare fermi aspettando la chiamata, che doveva arrivare per legge. Essendo prime in graduatoria, in teoria, la tempistica non avrebbe dovuto essere chissà quanto lunga, invece non è stato così “.

“ Ad Aprile però c’è stato l’emendamento Pullisi che ha stravolto i canoni della 107 – continua – ove si enuncia che non c’era bisogno di trascorrere i tre anni fuori sede per ottenere la cattedra nella città di provenienza, e siccome le domande sono state fatte, alcuni docenti le hanno ottenute con incarichi provvisori occupando quelle che, in realtà, erano nostre di diritto e siamo rimaste senza lavoro “.

Quindi, seguendo un ragionamento a fin di logica, si parla di presa in giro. “ Certo che siamo state raggirate – incalza la professoressa – perché noi abbiamo fatto la gavetta e la trafila fuori e siamo state usurpate di un posto che è nostro di diritto “. In tutta questa faccenda i sindacati hanno una grande responsabilità, in quanto non avrebbero tutelato a dovere la parte docente lesa. “ La CGIL non ci ha appoggiato – commenta – perché hanno preso le parti di persone che si sono lamentate di dover cambiare sede per insegnare quando la domanda l’avevano fatta loro. Sono uscite 104 dappertutto, assegnazioni a iosa e continue malattie, il tutto permesso dagli enti responsabili. Altro che Buona Scuola, al Sud le insegnanti sono rimaste senza lavoro, e al Nord ci sono cattedre vuote … ma di che parliamo? “

Diverse le problematiche in una legge che desta sempre più perplessità e una visione di luce alla fine di un tunnel sempre più barluminosa. Ma il Ministro della Pubblica Istruzione non è d’accordo a riguardo, in quanto sostiene che tale emendamento va analizzato e giudicato a 360 °.

14717191_10210187796521049_6085733734731959543_n“ Siamo qui per parlare di scuola e delle opportunità che la riforma offre. C’è una parte del Sud che ha un grande margine di sviluppo, il quale è composto dall’industria agricola e alimentare.  Tale valorizzazione potrebbe far diventare il Meridione una grande area di sviluppo che si può inserire nello scacchiere italiano “ – così esordisce Stefania Giannini ai microfoni della stampa, la quale incalza il suo pensiero a riguardo delle problematiche edilizie presenti ad Avellino, in Campania e in buona parte del Sud Italia:  “ Gli impegni che prenderà lo Stato, sono quelli che ho ribadito a Bari con numeri precisi qualche tempo fa. Noi abbiamo stanziato 6 miliardi e 690 milioni per l’edilizia scolastica e, ad oggi, lo speso ha riguardato 13000 scuole, quindi il 43% è stato già utilizzato per i lavori, molti dei quali sono stati anche conclusi. In questa parte dell’Italia c’è una sensibilità maggiore perché è un’area 1 o 2, e ciò si collega alle aree interne, politica in precedenza affidata al ministro Barca, che noi stiamo portando avanti e che dovrebbe concludersi in questi giorni. Quindi, a mio avviso, sull’edilizia il lavoro continua senza problemi laddove c’è un rischio sismico “.

14671247_10210187794761005_2389505178267946135_nL’Emendamento Pullisi, in risposta alla legge 107, ha creato una baraonda di spostamenti, stanziamenti e cattedre vuote, rendendo sempre più vistoso il fenomeno del trasferimento, condizione poca gradita alla categoria insegnanti. “ Tale tematica – spiega – l’ho affrontata più volte, ma chi ricopre un ruolo ove si deve tutelare la collettività, deve pensare prima alla foresta e poi agli alberi, anche se sono quest’ultimi a vivere l’armonia dell’insieme. Chi si sposta va sempre incontro a un disagio, ma quest’anno abbiamo fatto, tramite legge, introdotta dal parlamento, una mobilità straordinaria, ove circa 207000 insegnanti, dopo molti anni di mobilità, sono potuti tornare a casa propria. Però ci sono anche alcuni docenti che erano a conoscenza della situazione, la quale dopo un anno di assunzione avrebbe previsto un’eventuale spostamento di Regione. Il mondo della scuola purtroppo, costringe in una fase della carriera, a spostarsi, ma farlo in nome di un ruolo è sempre meglio di vivere di supplenze “.

Il Ministro conclude esprimendosi a riguardo degli studenti manifestanti, indignati verso la Riforma. “ Io li invito al dialogo perché con i ragazzi bisogna discutere. Nessuna legge è perfetta e può essere migliorata,  ma il mio pensiero è rivolto all’alternanza scuola-lavoro, sola ed unica cura contro la disoccupazione “.

di Michael Mambri

 

Source: www.irpinia24.it