Valle del Sabato – Inquinamento, Prezioso: “Fuori i dati!”

Le dichiarazioni dell'Assessore all’Ambiente del Comune di Atripalda

antonio-prezioso-601x450Atriapalda –  Continuano senza sosta le attività del Comitato “Salviamo la Nostra Valle del Sabato, Salviamo la Nostra Vita”, nato grazie all’impegno di Franco Mazza e di un gruppo di cittadini. L’associazione nel mese di Agosto  è riuscita a far scendere in strada oltre 1500 persone per gridare un forte “Mò basta!” all’inquinamento, mentre, lo scorso venerdì, ha organizzato un sit–in di protesta in occasione del convegno “Ambiente, quali politiche in Campania”, presenziato dal vice-presidente della Giunta Regionale Bonavitacola. Nonostante le numerose azioni messe in campo, la richiesta di convocazione al Prefetto resta inascoltata. Il Comitato, però, annuncia battaglia e promette di far arrivare la questione fino a Roma e se sarà necessario anche a Bruxelles. Abbiamo chiesto all’assessore all’Ambiente del Comune di Atripalda, Antonio Prezioso, sempre in prima linea per la salvaguardia dell’ambiente, quale sia la reale situazione della Valle del Sabato.

Assessore, sottolineiamo innanzitutto che le iniziative del Comitato “Salviamo la Nostra Valle del Sabato, Salviamo la Nostra Vita”sono degne di lode. Il Prefetto Carlo Sessa ha raccolto il loro grido di dolore e ieri gli inquirenti hanno effettuato dei controlli nello Stir di Pianodardine. Le indagini procedono e si attendono eventuali “colpi di scena”. Quali potrebbero essere?

 “I dati emersi da questi controlli non sono stati ancora diramati. Questa è solo una conseguenza di una situazione che negli anni è stata avvolta in un alone di ambiguità. I sindaci dei comuni della Valle e le varie associazioni stanno chiedendo quale sia la verità sulla problematica  dell’inquinamento, ma purtroppo finora chiarezza non è stata fatta. Anzi continua ad esserci  una certa ambiguità da parte di Asl e Arpac circa la mancanza di informazioni ufficiali, ed è quindi ovvio che la Magistratura voglia vederci chiaro. Ben vengano i controlli di tutte le attività industriali inquinanti ricadenti su questo territorio, a partire dallo Stir nei pressi del quale sono stoccate da anni migliaia di ecoballe al cui interno saranno certamente avvenuti processi inquinanti di varia natura. Siamo quindi solo in attesa di verificare il rispetto delle norme dei soggetti in questione”.

Tra l’altro la Regione ha chiesto alla nostra provincia di ospitare impianti per il trattamento della frazione organica, prevedendo eventualmente proprio l’ampliamento dello stesso Stir. Se ciò dovesse accadere, quali sarebbero le conseguenze per una terra già così martoriata? Insomma, la Valle del Sabato continuerebbe ad essere definita la “Valle dei Tumori”?

“Sono profondamente mortificato per il modo in cui è stato annunciato questo orientamento da parte della Regione Campania. Questo evidenzia la scarsa considerazione che si ha dell’Irpinia. Al riguardo dovrebbero assolutamente intervenire i nostri Consiglieri Regionali. Purtroppo grande considerazione ha il comune che ospita lo Stir, ovvero Avellino, i comuni limitrofi non possono incidere dal punto di vista giuridico, se non attraverso un lavoro di costante lamentela. Se tale orientamento dovesse essere confermato, spero venga almeno effettuato un confronto affinchè i cittadini possano fare chiarezza sulla reale quantità di rifiuti trattati nello stabilimento, e sui relativi effetti che si ripercuoterebbero sull’ambiente. Questi annunci fatti con prepotenza non dovrebbero appartenere all’epoca in cui viviamo”.

Mazza in una intervista ha definito la promessa del governatore De Luca di risanare la Valle del Sabato “un’altra sceriffata”. E’ davvero così?

“Ad oggi, purtroppo, di risanamento se ne è visto poco o nulla; le ecoballe si trovano ancora  a Pianodardine, le fabbriche inquinanti continuano ad inquinare e le chiacchiere di De Luca stanno a zero. Esprimo profondo rammarico per il silenzio assordante dei numerosi Consiglieri Regionali della provincia di Avellino, e chiedo loro un efficace intervento sulla questione”.

Ritornando per un attimo sulla “Valle dei Tumori” (termine ripreso da un dossier de “L’Espresso”), è d’accordo sulla correlazione tra l’aumento di questo tipo di malattie e l’inquinamento? Questa tesi, come ben sa, è stata più volte smentita da diverse istituzioni… 

Purtroppo si registrano dati sulla salute dei cittadini residenti a ridosso della Valle che sono allarmanti, e il comune non può far altro che rivolgere inviti al Prefetto affinchè sia fatta chiarezza. L’ambiguità e la reticenza di questi anni hanno comportato la discesa in campo del Comitato “Salviamo la nostra Valle del Sabato” per ottenere risposte a domande rimaste finora senza. Da profano credo che un’incidenza dell’inquinamento sulle malattie tumorali sicuramente ci sia. Parlando da persona che si documenta, e leggendo  le dichiarazione degli oncologi a livello nazionale, penso che certe paure non siano del tutto infondate. La mia richiesta alle istituzioni è semplicemente quella di fornire dati chiari per capire, attraverso le indagini epidemiologiche, il reale stato della Valle”.

Prezioso, ci aggiorni sullo stato attuale dell’incendio del deposito Uricuoli. L’Arpac ha inviato i dati circa i rilievi effettuati sui terreni circostanti la zona?

 “E’ assurdo che a distanza di circa due mesi dall’episodio, nonostante siano stati fatti i prelievi sul territorio, non ci siano stati ancora forniti  dati. Non conosco la ragione di tali ritardi, ma poiché parliamo di salute pubblica dovrebbe esserci maggiore solerzia nell’effettuare tali comunicazioni. Rinnovo quindi nuovamente l’invito ad Asl ed Arpac ad accelerare i tempi e rilasciare  finalmente queste informazioni”.

Secondo lei, quali azioni concrete bisognerebbe mettere in campo per risolvere il problema  dell’inquinamento? E lei, in qualità di Assessore all’Ambiente di Atripalda, quali azioni ha posto in essere per tutelare la salute dei cittadini?   

Per quanto riguarda la salvaguardia dell’ambiente fondamentale sarebbe rispettare i parametri ufficiali forniti dalla legge, per fare ciò ogni attore in campo dovrebbe svolgere il proprio ruolo, dal singolo cittadino nelle operazioni della raccolta differenziata, alle istituzioni nel garantire che i rifiuti opportunamente separati vengano inseriti nei circuiti a norma di legge, alle attività industriali che evitino scorciatoie per ottenere benefici economici a discapito della salute della popolazione. Ognuno è sentinella sul territorio, quindi tutti devono fare la loro parte, solo in questo modo si segue la giusta direzione per tutelare la salute e salvaguardare il territorio della Valle del Sabato”. 

Source: www.irpinia24.it