Roma – “ L’Italia piange, e tutta insieme è a fianco di chi piange i propri morti, di chi ha pagato sulla propria pelle le conseguenze di un terremoto terribile. Questo sisma, non appartiene, NON deve appartenere solo a chi lo ha subito, ma all’intero Paese. La solidarietà, la commozione, la “vicinanza ” è qualcosa di bello, ma bisogna confrontarsi con mille e mille problemi ed in primo luogo quello di chi ha perso tutto, anche il lavoro, oltre, ovviamente, a quello della ricostruzione “ -  così ha dichiarato la Segretaria Nazionale del Sindacato Comparto Sicurezza e Difesa (S.C.S.D./S.E.L.P.), Anna Paternostro – .

Gli esempi del passato, in materia di terremoti, con la sola eccezione del Friuli V.G., sono istruttivi. Dopo mirabolanti promesse di una rapida ricostruzione, di interventi immediati, e a “regola d’arte” hanno lasciato il tempo che trovano in quanto sono passati anni, ma tanti terremotati ancora aspettano. Il Sindaco di un piccolo Paese, colpito dal dramma, ha detto: “L’Aquila ancora aspetta, dopo anni, il completamento della ricostruzione, figuriamoci se pensano al mio piccolo paese”.

“ Ha torto? Dare risposte a questo coraggioso Sindaco che, come tutti i Suoi Colleghi , è in prima linea nell’affrontare l’emergenza, è un dovere delle Istituzioni e un Paese esiste ed è tale – ha concluso Paternostro – se sa essere vicino a tutte le sue realtà territoriali, nel momento del bisogno non c’è bisogno di “passerelle” e “comparsate”, ma di fatti e risposte rapide e concrete “.

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