Flussi2016 – Laboratori e musica per un festival che “include” i mostri e gli incapaci

Dal 25 al 28 Agosto tanti artisti, anche una premier assoluta nazionale, sono ciò che il festival offre attraverso spazi condivisi, creatività e reciprocità

IMG_20160825_111945 Avellino – “Mìnus hābens“, il concept di quest’anno attorno al quale si costruisce il festival, è come se fosse figlio di una previsione ex-ante la consapevolezza, da parte dell’organizzazione e di tutto lo staff che lavora all’evento, di “avere meno”, di lavorare tra mille difficoltà come  i soliti ritornelli  tra cui “ci sono pochi soldi o pochi spazi deputati alla cultura”.  

Ma cerchiamo di  comprendere il significato intrinseco di queste due parole, attraverso la dichiarazione dello staff: “[...]La vita come performance permanente, che assorbe sia il tempo del lavoro che il tempo sociale in continuum senza fratture, nel quale non c’è spazio per la deficienza, per l’incapacità, e in cui qualsiasi altro elemento di rottura viene automaticamente bollato come “malattia”. [...] Mìnus hābens è il nostro modo per smascherare il paradosso di questo mondo calcolante e valutante. [...] La nostra sfida: sentirci all’altezza della nostra inadeguatezza, e trasformarla in un evento epico; un’esplosione di gioia, una risata ebete e sprezzante. Siamo convinti che la potenzialità di non-essere sia anch’essa, a pieno titolo, gesto affermativo e rivoluzionario“.  Questo il messaggio che Flussi2016 vuole veicolare, sottolineando che non è solo un meeting di arte, musica e intrattenimento, ma che lancia nuovi input e cerca d’incanalare la forza e la potenza della creatività nell’arte, come strumento di liberazione.

Perchè gli animali nelle immagini? Gli organizzatori ci spiegano con molta semplicità che è ciò che di consueto, la stragrande maggioranza delle persone fa, ovvero considerare gli animali come l’emblema dei “mìnus hābens”, come se non avessero diritti o avessero meno diritti in quanto animali. Anche se poi la parola animale contiene il termine anima, che stranamente noi umani dimentichiamo. Comprensione, immaginazione, reciprocità questi i valori che rispecchiano anche le immagini, gli strumenti utilizzati come una sedia a rotelle, il divano, il telefono, le stampelle sono stati abilmente “messi in scena” al fine di trasmettere un messaggio chiaro, diretto; una visione inequivocabilmente pericolosa e triste della realtà odierna in cui ognuno di noi vive e di cui ognuno di noi è vittima e carnefice .  

Ma entriamo nel vivo di Flussi 2016, che non è soltanto musica, quest’ultima rappresenta un “happening” di un meeting che si sviluppa con workshops, ma è anche uno spazio di incontro pubblico di artisti, dove non c’è separazione tra ospite e pubblico e questo contribuisce a creare un vero e proprio villaggio. Le location sono due, la Casina del Principe per gli appuntamenti diurni e la Terrazza del Teatro Carlo Gesualdo, in cui ci saranno gli appuntamenti musicali serali.  Il Festival ci regala grandi nomi e una grande anteprima italiana, la nuova performance audiovisiva di Franck Vigroux e Kurt D’Haeseleer, “Centaure” che dopo l’anteprima mondiale al Mutek di Montreal arriva a Flussi2016. Un safari virtuale super immersivo in un ipotetico mondo del futuro, dove l’uomo, scomparso, è assorbito da una tecnologia pervasiva divenuta ormai antropomorfica.

Tutti questi ospiti e tanti altri, hanno accettato di esibirsi a cachet ridotto, perchè la manifestazione si è ormai guadagnata una credibilità e un nome che ha consentito di contenere le spese. Annata, quindi, in cui sono stati ridotti i costi di produzione, di pre-produzione mentre si aspettano ancora risposte per eventuali finanziamenti pubblici. Inoltre, ogni hanno Flussi prevede la nascita di un progetto con le organizzazioni del terzo settore,  per un “impegno” solidale, quest’anno i destinatari sono i migranti ed è stato predisposto un laboratorio musicale, definito in particolare “drum circle”, una pratica di creazione musicale,con ragazzi migranti e bambini organizzato anche grazie alla Caritas di Avellino. Il laboratorio chiuderà con un’esibizione che si terrà Domenica 28 alle 18.30 alla Casina del Principe. 

 

Source: www.irpinia24.it